ANCORA SU ELEZIONI 2022
Riflettono le grandi incazzature della borghesia italiana (Confindustria) che paga la subordinazione del Capitale finanziario europeo a quello USA con la guerra russo ucraina.
La campagna elettorale da parte dei grandi gruppi finanziari ha dovuto essere anticipata per le dimissioni di Draghi e quindi è stata condizionata da questo anticipo dovendo accelerare la formazione della componente centrista di Azione ( Calenda) e dovendo rinunciare in pratica alla formazione politica di Di Maio (Impegno civico) che stavano costruendo, e dovendo riutilizzare ancora Renzi.
Questo ha fatto sì che l’ipotesi iniziale di far sparire i 5 Stelle per dar vita ha un governo formato da PD, Azione, Italia Viva, Impegno civico è saltata.
Il capitale finanziario, schierato contro il centro-destra che in qualche modo rappresenta gli interessi della borghesia nazionale, ha dovuto accelerare su Azione, staccandola dal PD e cercando di far convergere su di essa la gran parte del centro creando così il terzo polo per condizionare eventualmente sia il PD che la FdI.
Nel contempo la scomparsa di Di Maio (che si è dovuto unire in fretta con Tabacci e schiacciato da Renzi/Calenda) ha ridato fiato ai 5 stelle che sono tornati in auge cercando di recuperare più voti possibile dal campo degli astenuti e da PD.
Ma il voto ha comunque premiato lo schieramento del centrodestra In particolare Fratelli d’Italia, che ha beneficiato del fatto di essere stata l’unica opposizione al governo Draghi.
La lega e Fratelli d’Italia sono state penalizzati e ciò nonostante Forza Italia, oggetto di un’opera di sottrazione di personale politico sia da parte del capitale finanziario verso Azione sia da parte di Fratelli d’Italia, grazie ha un’ottima campagna elettorale del solito Berlusconi ( Mediaset e Monza vittorioso contro la Juve la domenica prima del voto), è riuscita a pareggiare i conti con la lega condizionando quindi in qualche modo tutta la coalizione di centro-destra che dovrà fare i conti con Fratelli d’Italia ( formazione politica ormai a carattere personale e del gruppo Mediaset) comunque in qualche modo collegata al grande capitale finanziario (E per questo rimane l’anello debole della coalizione).
Meloni Sarà costretta a creare un partito di lotta e di governo per non lasciare agli alleati o all’opposizione anche questo ruolo.
Una parte del grande capitale finanziario italiano/europeo (Fiat, Luxottica, ecc.) ha già da tempo abbandonato l’Italia per trasferirsi all’estero (Gran Bretagna Olanda) e per questo motivo non è riuscito a determinare appieno l’esito elettorale a suo favore.
Cercherà con Azione di condizionare il nuovo governo, intanto ponendosi come alternativa a Forza Italia (già fatto in occasione delle elezioni di La Russa alla Presidenza del Senato) o comunque lavorare di sponda.
Il PD è costretto all’opposizione, il leit motiv ‘fascismo’, ‘razzismo’, non solleverà certo il malcontento operaio che potrà rimanere terreno di azione per i 5 Stelle e di quello che rimane della sinistra parlamentare oppure sarà terreno anche delle destre, che con l’abolizione della legge Fornero sulle pensioni sembra stiano già cavalcando la questione.
Letta è bruciato.
I 5 Stelle che rappresentano il Sud più la Appendino ( in qualche modo Torino, la Fiat ?)
A livello internazionale la caduta di Draghi ( e del governo svedese + Truss, ecc.) preoccupano Von der Leyen, ma anche Biden.
Draghi prima di lasciare il governo a Meloni ha fatto la trottola in giro per l’Europa con riunioni, Macron, Ucraina, ITA, addestratori, Tetto al Gas per chiudere su tutta una serie di questioni interessanti al capitale finanziario euro-atlantico prima dell’insediamento di Meloni.
Ma ora le cose cambieranno, ovviamente con le dovute manfrine diplomatiche.