Venerdì 3 marzo Sciopero Globale per il Clima. A Torino l’appuntamento è in Piazza Castello alle 9:00. VOLERELALUNA aderisce e invita tutt* a partecipare.

Con la guerra e le molteplici crisi che stiamo vivendo, le grandi aziende del fossile hanno accumulato enormi extraprofitti, mentre dilaga la povertà energetica.
Possiamo ancora ribaltare la situazione e costruire l’alternativa.
Comunità energetiche, trasporti capillari, servizi pubblici per città vive e accessibili.
Questo sciopero darà nuova luce alla rabbia: saremo energia creativa e propositiva, renderemo concreto l’immaginario delineato dall’Agenda Climatica.
Si parla spesso di migranti, e altrettanto spesso se ne parla come identità astratte, senza volto e senza provenienza. Eppure, i paesi che una volta sono stati casa per centinaia di migliaia di persone, vengono abbandonati per motivi ben precisi, spesso riconducibili alla #crisi climatica e con chiare colpe che ricadono sul mondo occidentale.
Se il mondo istituzionale occidentale ha una colpa, noi abbiamo una responsabilità: fungere da megafono rispetto alle ingiustizie che tutti i giorni popolazioni del sud del mondo subiscono e amplificare la loro lotta scendendo in piazza il #3Marzo anche per loro.

La mattina del 18 febbraio, di fronte alla scuola Michelangiolo di Firenze, due ragazzi sono stati picchiati da militanti del movimento di destra Azione Studentesca

 

21 febbraio- Circolare Scolastica

Cari studenti, in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose. 

Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. ‘Odio gli indifferenti’ – diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee. 

Inoltre, siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così”.

Annalisa Savino

 

23 febbraio  “È una lettera del tutto impropria mi è dispiaciuto leggerla non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo o con il nazismo. Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere

attuale ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara 

 

Il messaggio era rivolto agli studenti della nostra scuola, a cui si deve dedicare attenzione ogni giorno, e a loro è arrivato,  forte e chiaro.

Annalisa Savino

Homo… sapiens? di Piergiorgio Longato

Homo… sapiens?

 

 

“Sei ancora quello

della pietra e della fionda,

uomo del mio tempo”:  *

così il poeta

a rovine ancora

fumanti,

tra file di muri

sbrecciati,

all’ombra di mucchi

di morti

dovuti all’immane

Secondo Grande

Macello…

 

E con i miasmi

ancora letali

e ancora sospesi

nei cieli orientali

dell’orrido e vile,

satanico fungo

che scaglia con forza

l’umana congerie

sull’orlo del nulla;

 

e con negli occhi

ancora l’orrore

che si sprigiona

dalla visione

di diafani corpi

che vagano spersi,

quasi fantasmi

a stento rimasti

nel mondo dei vivi.

 

Sei ancora lì,

cocciutamente

fermo e convinto

di dominare

le belluine,

potenti pulsioni

di sopraffazione

e ubiquo dominio

con l’incosciente,

folle maneggio

di ferali congegni

da fine dei tempi.

 

Sei ancora lì

uomo bianco ricco

e occidentale,

potente wasp  **

che non compone

liti e conflitti

ma annichilisce

e annienta feroce

chi interferisce

ed alza la voce.

 

Sei ancora lì,

nel mitico West

dove i cattivi

diventano buoni

e gli invasori

sono “dei nostri”:

bianchi di pelle

con canne fumanti

a sterminare

nativi e affini

dai musi un po’ rossi …

 

Sei ancora e sempre lì,

incontinente

nella tua brama

di controllare

e di possedere

flussi e risorse

per crapulare

e gozzovigliare

sopra le bocche

secche di cibo

e di bevande

di troppi umani

senza domani.

 

E sei ancora tu,

avido impenitente,

ingordo e sprecone,

armi e divise

ovunque schierate

per mantenere

stili di vita

che Pachamama  ***

non può sostenere.

 

E sei ancora tu,

sordo e cieco

dinanzi ai rivoli

di gelide rugiade

che caracollano

rassegnate ed esangui

lungo  dorsi irrigiditi

di miliardi di corpi

attoniti e spauriti

dall’ormai possibile,

globale cataclisma.

 

E sei proprio tu,

cascame  nefasto

dei tempi infausti

del freddo conflitto,

e di spessi colbacchi

indossati a braccetto

del sempre impunito

ottantenne nostrano,

tu, despota truce

dagli occhi di ghiaccio.

 

E sei proprio tu,

mendace retore

degli umani diritti

e di libertà

ad abbaiare,  ****

premeditato,

sull’uscio del grande,

immenso paese,

ottenebrato

dal tuo delirio

d’onnipotenza.

 

L’uomo di scienza

tra i grandi di sempre

pare che un giorno

-quale presagio

di oscuri domani –

abbia avvertito

genti e sodali

che il quarto conflitto

di portata globale

con pietre e bastoni

si sarebbe svolto:

 

fermati adesso,

uomo del mio tempo,

non indugiare,

non massacrare

vite culture

saperi speranze,

per una volta

abbassa la cresta

e cancella per sempre

dal tuo orizzonte

il necrotico motto

del prepara la guerra

se vuoi la pace:

 

“La tua scienza esatta

persuasa allo sterminio”  *

non ti permette

piu’

di dar seguito

a tale abominio,

uomo del mio tempo,

e i tuoi figli devono

“dimenticare i padri

e le nuvole di sangue”  *

per non soccombere,

uomo del mio tempo.

 

Note.

 

*         “Uomo del mio tempo”  di Salvatore Quasimodo,  1946

**       Acronimo:  White Anglo-Saxon Protestant”.

***     Madre Terra in lingua quechua.

****   Riferimento ad una frase di papa Francesco pronunciata nel  mese di maggio del 2022.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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A Torino le associazioni raccolte dietro al cartello di Europe for Peace hanno organizzato una fiaccolata il 24 febbraio da piazza Borgo Dora a piazza Palazzo di Città. Ecco le immagini.

Il 24 febbraio cade un anno dall’invasione russa dell’Ucraina e dall’inizio della guerra. Come Volere la Luna ci siamo impegnati costantemente, in quest’anno, per cercare di capire, aldilà della propaganda, cosa sta accadendo davvero in quel lembo d’Europa (pubblicando nel sito molti interventi e ben due TALPE:
https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2022/05/13/e-guerra/ e https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2022/05/30/ucraina-2022-ci-sono-alternative-allescalation-della-guerra/) e per contribuire, pur con tutti i nostri limiti, ad avanzare proposte di cessate il fuoco e di pace, convinti che questa è la sola vera via di uscita dal conflitto (e non una impossibile vittoria dell’una o dell’altra parte). In questa prospettiva si stanno muovendo in molti nel mondo, anche se meno di quanto sarebbe necessario. In Italia, la notte tra il 23 e il 24 febbraio si è svolta la marcia di pace da Perugia ad Assisi (https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2023/02/20/perugia-assisi-23-24-febbraio-una-marcia-notturna-contro-le-guerre/) e a Torino, la sera del 24 alle 20.30, con partenza da piazza Borgo Dora, una fiaccolata. Volere la Luna ha aderito a entrambe le manifestazioni ed è stata presente a quella torinese.
In allegato la locandina della fiaccolata torinese.

livio

SOLIDARIETÀ IMMEDIATA ALLE VITTIME DEL TERREMOTO! Sostieni la Mezzaluna Rossa del Kurdistan, dona subito!

 

 

 Comitato Arci Torino / Arci Nazionale  13-02-2023

Solidarietà immediata dell’Arci per le vittime del terremoto in Turchia e Siria.

Alle 04:17 di lunedì 6 febbraio una scossa di terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito il Sud Turchia, il Kurdistan turco e il nord della Siria.
Ci sono migliaia di morti e feriti fra i due paesi, e il numero continua ad aumentare.
Una apocalisse, che colpisce una regione già martoriata dalla guerra, dai conflitti, dalla violazione dei diritti umani, da esodi di profughз e sfollatз.
Non possiamo fare molto, ma crediamo comunque necessario indicare una azione concreta e immediata allз nostrз sociз, alle nostre comunità, alle persone.

Vi invitiamo a diffondere la richiesta di versare contributi alla

MEZZALUNA ROSSA KURDISTAN ITALIA

donazione immediata su PayPal

bonifico bancario su c/c:
BANCA ETICA
Conto: 16990236
Intestato a:
MEZZALUNA ROSSA KURDISTAN ITALIA
IBAN: IT53 R050 1802 8000 0001 6990 236

Causale: Terremoto

La Mezzaluna Rossa Kurda fa un enorme lavoro umanitario e in queste ore sta svolgendo un ruolo essenziale in una vastissima area fra quelle colpite dal terremoto. Abbiamo con loro relazioni antiche, e solide.

Il terremoto ha colpito paesi e regioni diverse, e divise da conflitti. Sono aree dove l’Arci e l’Arcs, sia a livello locale che nazionale, hanno molte relazioni, partnership e progetti. Nelle fasi successive alla primissima emergenza, sosterremo insieme ad Arcs progetti in tutte le aree colpite.

I LIBRI CONSIGLIATI DA VITTORIO SCLAVERANI

VISAGES, VILLAGES: ALLE GALLERIE D’ITALIA IL FILM DI AGNÈS VARDA E JR

Mercoledì 22 febbraio, alle 18.30, la proiezione gratuita del documentario in occasione della mostra JR. DÉPLACÉ·E·S

Dopo l’appuntamento inaugurale del 2023, dedicato alla figura di Lisetta Carmi, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) prosegue la propria collaborazione con le Gallerie d’Italia di Torino, proiettando in occasione della mostra JR. DÉPLACÉ·E·S il documentario Visages, Villages, girato nel 2017 da Agnès Varda e JR. L’appuntamento è in programma mercoledì 22 febbraio alle 18.30 presso la sala immersiva di Piazza San Carlo 156 e, tramite prenotazione gratuita a torino@gallerieditalia.com, permetterà anche la visita successiva alla prima personale italiana dedicata all’artista francese JR. Il film sarà introdotto da Edoardo Peretti e Marco Mastino dell’AMNC.

Candidato nel 2018 all’Oscar per il miglior documentario, Visages, Villages è l’ironico e poetico racconto di un viaggio nella Francia rurale compiuto dalla grande regista Agnès Varda assieme a JR per narrare il quotidiano. I due protagonisti, appartenenti a due mondi e a due generazioni completamente differenti, partono dal nord di Parigi per arrivare al porto di Le Havre, conoscendo persone e arricchendo ogni località visitata con un’installazione che raffiguri la semplice grandezza dei suoi abitanti. Riflessione sulla società che cambia, omaggio a chi resiste fuori dai grandi centri urbani, Visages, Villages è un’opera rara e unica girata con incredibile freschezza e onestà.

Il film diventa, inoltre, il perfetto riassunto dei due protagonisti: da un lato JR, poliedrico artista francese da sempre attento alla rappresentazione delle fragilità sociali – come si potrà scoprire nella grande mostra curata per le Gallerie d’Italia di Torino da Antonio Galansino e co-organizzata dalla Fondazione Compagnia di San Paolo -; dall’altra Agnès Varda, regista e fotografa di origine belga scomparsa nel 2019 a 90 anni, che, per tutta la propria carriera, ha realizzato un cinema intimo e personale in cui è al centro ci sono le persone. Vincitrice del Leone d’Oro nel 1985 per Senza tetto né legge, personaggio da sempre fuori e dentro il sistema cinema, Agnès Varda ha saputo attraversare il secondo Novecento e i primi anni Duemila, con uno sguardo libero e anticipatore dei tempi. Outsider della Nouvelle Vague – “movimento” che non ha mai davvero amato -, eccentrica osservatrice dei cambiamenti della società, Varda ha saputo raccontare le lotte delle Pantere Nere e le proteste delle donne, passando, tra gli altri, per i potenti ritratti di Jane Birkin e Jacques Demy, suo compagno di vita.

Per l’AMNC, che proprio nel 2023 festeggerà il suo 70° anniversario, la proiezione del 22 febbraio diventa in qualche modo il simbolo delle sue due anime: l’attenzione alla memoria storica, attraverso omaggi e rassegne in differenti luoghi di cinema; il desiderio di dare voce al quotidiano e al reale attraverso i più recenti progetti come Lavori in corto, Liberazioni e cinemAutismo.

Una “città giusta” tra povertà, pandemia e guerra?

Una “città giusta” tra povertà, pandemia e guerra?

Programma attività 2023 del Gruppo Città e Territorio

Il ciclo di incontri pubblici del gruppo “Città & Territorio” quest’anno si propone di raccogliere e discutere contributi competenti sulla città di Torino, con l’intento di far interagire diversi approcci disciplinari per mettere a fuoco e cogliere in una visione di insieme le dinamiche e le trasformazioni della realtà urbana. Gli incontri alterneranno temi sociali, urbanistici, economici e ambientali sul filo conduttore della “città giusta”, che rappresenta l’orizzonte di pensiero e di indagine del gruppo.

Secondo diversi osservatori nazionali e locali, negli ultimi decenni, povertà e diseguaglianza sono in aumento nel mondo, anche come conseguenza della pandemia e della guerra. Nel nostro Paese gli esiti sono drammatici per una parte significativa della popolazione: il disagio si diffonde in ampi strati sociali e l’allontanamento dalla politica, dato centrale della recente tornata elettorale, ne è una testimonianza evidente. A Torino questi fenomeni si intersecano con la più ampia crisi determinata dall’incertezza sulla vocazione della città e sul suo futuro, che ancora non ha una direzione riconoscibile, dopo la fine della città-fabbrica. Il blocco dell’ascensore sociale, la mancata redistribuzione della ricchezza, le carenze dei servizi pubblici sono elementi ricorrenti delle varie letture della città che verranno proposte. Ci si focalizzerà sulla dimensione sociale delle povertà e del disagio per farla interagire con quella urbanistica e ambientale, evidenziando la necessità che le politiche urbanistiche assumano come priorità i reali bisogni di servizi, abitazioni e salute della cittadinanza.

Gli incontri si terranno in tre sedi diverse in orario pomeridiano e prevedono: una breve introduzione, alcuni interventi, domande dal pubblico e una conclusione con proposte da sottoporre all’attenzione di cittadinanza e responsabili. decisionali.

PROGRAMMA DEGLI INCONTRI

  • Mercoledì 25 gennaio 2023 ore 17,30, Unione Culturale (Via Cesare Battisti 4b Torino)

Città e povertà

Nel primo incontro, che sarà di introduzione al ciclo, si affronterà il tema delle povertà in rapporto alla città. La riflessione sarà condotta sia esaminando il livello locale, attraverso il confronto dei dati che emergono dal Rapporto Giorgio Rota e dall’attività della Caritas, sia con respiro internazionale, attraverso uno sguardo sulla situazione degli Stati Uniti che rivela i probabili sviluppi futuri del fenomeno. Un approfondimento sulla concreta applicazione del reddito di cittadinanza in una zona della Città Metropolitana costituirà uno stimolo alla riflessione su uno strumento di riduzione della povertà che è in corso di revisione. Coordina:Terry Silvestrini

Interventi:

Luca Davico, docente di sociologia, Politecnico di Torino, coordinatore del Rapporto Giorgio Rota: La povertà a Torino

Pierluigi Dovis, direttore Caritas Diocesana Torino, Analisi e interventi sul tema delle povertà

Elisabetta Grande, docente di Diritto comparato, Università Piemonte Orientale, La povertà in USA: casi e risposte

Carlo Anselmi, direttore Settore Coesione Sociale e Sviluppo di Comunità, Consorzio Ovest Solidale, Reddito di cittadinanza: esiti e criticità.

  • Mercoledì 15 febbraio 2023 ore 17,30,  Polo del ‘900 (via del Carmine 14, Torino)

Come cambia la città

Come eredità del suo passato industriale Torino conserva un ampio patrimonio di aree ed edifici dismessi che attende ancora nuove progettazioni e destinazioni. In una visione di futuro non chiara, che appare prevalentemente orientata allo sviluppo della città degli eventi, i progetti restano incerti, tra annunci spesso smentiti e trasformazioni reali non entusiasmanti. Le relazioni analizzeranno alcune grandi questioni non risolte come la nuova Città della salute, il recupero di complessi monumentali come Torino Esposizioni, Palazzo del lavoro, Cavallerizza, Manifattura tabacchi, il riuso delle aree industriali e delle ferrovie. Saranno anche lo spunto per confrontare le prospettive di una città in crisi, che potrebbe trovare nel patrimonio abbandonato nuove opportunità. Coordina: Emilio Soave

Interventi:

Paolo Mazzoleni, architetto, Assessore all’urbanistica, Torino, La visione urbanistica dell’amministrazione

Chiara Lucchini, architetto, responsabile Sviluppo territoriale Urban Lab, Torino, Il racconto della trasformazione

Peter Jaeger, architetto, Ordine Architetti, Torino, Progetti realizzati e progetti futuri: elementi per un bilancio.

  • Mercoledì 15 marzo 2023, ore 17,30, Unione culturale (via Cesare Battisti 4b, Torino)

Fotografare il disagio urbano

Povertà, insicurezza, carenza di assistenza sono causa di un diffuso disagio psichico poco documentato, che in gran parte colpisce le persone più fragili della società. La punta dell’iceberg di questo disagio emerge negli atti di violenza che occupano per qualche tempo le cronache, ma anche nella diffusione di droga, atti autolesionistici e suicidi. Sono carenti informazioni e censimenti in grado di quantificare queste forme di disagio. Il dibattito sarà incentrato sulla necessità di indagare il fenomeno e cercherà di capire quale è lo stato dei servizi destinati ad affrontare il disagio grave, i problemi degli adolescenti, le difficoltà degli anziani e dei disabili. Coordina: Roberto Gnavi

Interventi:

Ugo Zamburru, psichiatra, Povertà e psichiatria

Andrea Bellini, sociologo, Dipartimento delle Dipendenze ASL, Città di Torino, Il disagio degli adolescenti

Andrea Ciattaglia, direttore rivista “Prospettive. I nostri diritti sanitari e sociali”, I diritti di malati e disabili.

  • Mercoledì 12 aprile 2023, ore 17,30, Circolo ARCI Risorgimento (via Giovanni Poggio 16, Torino)

Famiglie senza casa e case senza abitanti

“La questione delle abitazioni”, mai risolta, si propone in termini sempre più drammatici. Sullo sfondo di una pressocché totale assenza di politiche nazionali per la casa, si assiste al dilagare degli sfratti, all’aumento delle liste di famiglie in attesa di una casa, alla presenza crescente di persone senza dimora o in condizioni abitative di estrema precarietà. Allo stesso tempo si registra un grande numero di alloggi non usati, edifici pubblici in abbandono, un patrimonio di alloggi della Città, anche al di fuori dei confini comunali, la cui carenza di manutenzione ne rende impossibile un uso razionale. Quali sono le strategie in atto da parte dell’Amministrazione comunale, dell’Agenzia Territoriale per la Casa e del “terzo settore” per affrontare questi problemi? Coordina: Sergio Dellavecchia

Interventi:

Jacopo Rosatelli, assessore ai Servizi sociali, Torino, Le politiche dell’Amministrazione comunale per il problema dei senza tetto  

Emilio Bolla, presidente Agenzia Territoriale per la Casa, Il ruolo dell’agenzia a fronte dell’emergenza casa

Gianfranco Cattai, presidente Cicsene, Politiche attive per la casa.

  • Mercoledì 10 maggio 2023, ore 17,30, Unione culturale (via Cesare Battisti 4b, Torino)

Città, verde, cambiamenti climatici

La sempre più urgente necessità di affrontare i cambiamenti climatici decarbonizzando energia e produzione resta una sfida imprescindibile a livello nazionale e internazionale, tuttavia la città può essere il luogo dove sperimentare strategie di mitigazione dell’emergenza climatica e avviare pratiche virtuose proposte dai movimenti e dai cittadini. Fermare il consumo di suolo, incrementare le aree verdi, aumentare il patrimonio arboreo e la permeabilità della città, promuovere una mobilità sostenibile e il risparmio energetico sono azioni necessarie e affrontabili da subito. Quali sono le strategie politiche, le ricerche e le azioni in questi campi? Coordina: Antonella Visintin

Interventi:

Francesco Tresso, ingegnere, assessore all’ambiente, Torino, Il piano del verde e di resilienza di Torino

Alberto Poggio, Green team Politecnico, Pratiche di efficientamento energetico e di decarbonizzazione

Ludovica Gullino, già docente di fitopatologia, Università di Torino, Fitopatologia e cambiamenti climatici

Davide Ravaglia, Extinction Rebellion, Disobbedienza civile e cittadinanza attiva come mezzo verso la giustizia climatica

Filippo Savio, Fridays For Future, Reagire ai cambiamenti climatici.

  • Mercoledì 14 giugno, ore 17,30, circolo Volere la Luna (via Trivero 16, Torino)

Torino in guerra?

Il quadrante di corso Marche, del quale si prevedeva un’ampia trasformazione urbana non attuata, ospita Leonardo, un importante polo di ricerca e di produzione militare: “Azienda leader nella produzione di aerei militari, protagonista dei principali programmi strategici internazionali e partner tecnologico di Governi e Amministrazioni della Difesa”, una Società Finmeccanica, “prima nei mercati della difesa di tutto il mondo, la cui attività abbraccia prodotti come il C-27J, aereo dedicato al trasporto tattico, modelli per il pattugliamento marittimo e svolge importanti ruoli in programmi aerospaziali a livello mondiale”. La previsione di un potenziamento di questo polo tecnologico, con la collaborazione del Politecnico di Torino, pone una serie di domande. Quali sono le strategie economiche e occupazionali di una città sempre più orientata alla produzione militare? Quali trasformazioni urbanistiche saranno avviate? Come può la ricerca pubblica mantenere la sua indipendenza e la sua dimensione etica a fronte del coinvolgimento nella produzione militare? Coordinano: Alessandra Algostino e Guido Montanari

Interventi:

Federico Bellono, segretario CGIL, Occupazione e sviluppo economico del polo aerospaziale a Torino

Michele Lancione, docente del Politecnico di Torino, L’università tra etica e finanziamenti privati

Paolo Candelari, Centro Studi Sereno Regis, Coordinamento AGiTe, Gli impatti della guerra sulle attività produttive, educative, culturali della città.