FESTA  DI  PRIMAVERA  AL  PRATONE  DI  PARELLA

FESTA  DI  PRIMAVERA  AL  PRATONE  DI  PARELLA 🌼🌸🌞

 

Ispirandoci alla leggenda del colibrì che cerca di spegnere un incendio portando una goccia nel becco, NOI FACCIAMO LA NOSTRA PARTE!

Formiamo una catena e portiamo l’acqua alle nostre piantine. 🌳🪣🌳

 

Ci troviamo DOMENICA 2 aprile al Pratone di via Madonna della Salette, dalle 15, per festeggiare la primavera, irrigare gli alberelli, fare merenda, ascoltare musica e… parlare tutti insieme del futuro del pratone. 🍪🥧🎵

Ti aspettiamo!

 

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COMPAGNI di Pietro Perotti e Ruggero Alfanoi

Nel  1969 , con il contratto dei metalmeccanici, la “Riscossa operaia” con epicentro la Fiat Mirafiori e le altre grandi fabbriche di Torino, passata alla storia come “L’autunno caldo”.

Per 10 anni fino all’autunno del 1980 le strade e le piazze di Torino erano percorse da cortei e manifestazioni di operai che chiedevano migliori condizioni di lavoro, più diritti, si proponevano come scopo di cambiare la fabbrica e la società.

La fabbrica è stata un luogo di sfruttamento e alienazione ma anche un momento di aggregazione e socialità, gli operai, tra di loro si chiamavano semplicemente “ Compagni”.

Documentario di Pietro Perotti e Ruggero Alfano

Questo film vuole ricordare i protagonisti di quella stagione irripetibile di lotte e conquiste, realizzato con filmati e interviste inedite fatte da Pietro Perotti.

( raccolta fondi per la  sistemazione del montaggio del film documentario di Pietro tel.3493267285)

I Favoriti della Luna di Lino Di Gianni

I Favoriti della Luna
Liberi nei prati di città
i bambini giocavano
con palle di pezza
mentre attorno
vigorosi braccianti
del Sud del mondo
venivano sfruttati
Commisero l’errore
di fargli assaggiare
il frutto della bellezza
ciò per cui vale
la pena di vivere
senza il falso dio del profitto
Era una generazione di giovani
favoriti dalla Luna
vissero la stagione
con coraggio e speranza
Si liberarono le donne
e fu quella, la Fortuna
Vennero inseguiti e
catturati uno a uno
Non perdonarono mai loro
di aver rivolto, per una volta
lo sguardo verso la Luna
Lino Di Gianni 31 Marzo 2023

4 aprile ore 16,00 Torino piazza Castello Ritiro immediato del Ddl Calderoli – Difesa dell’unità della Repubblica – Riconquista dei diritti uguali per tutte e per tutti

Riprendiamoci il futuro: sosteniamo la ex GKN pranzo domenica 2 aprile

Carissim*, dopo il corteo del 25 marzo a Firenze a sostegno della vertenza e del piano di reindustrializzazione della ex GKN, è il momento di rientrare nei territori e continuare a lottare: diffondiamo la causa, allarghiamo l’attenzione e la partecipazione, non molliamo!

Abbiamo deciso di organizzare per domenica 2 aprile una giornata al circolo Risorgimento insieme con Casseta a sostegno della campagna di crowdfunding. Per prenotare basta compilare questo form tassativamente entro venerdì 31 marzo (pranzo h. 13 con offerta minima 20 euro,  nel pomeriggio la merenda dolce con offerta minima 10 euro oppure l‘aperitivo offerta minima 12 euro).
Tutto ciò che verrà raccolto, lo gireremo a favore della campagna .
Per saperne di più: http://www.insorgiamo.org.
Donate, condividete, diffondete: riprendiamoci il futuro.
Riservato ai/lle soci/e Arci.
Sarà possibile tesserarsi all’ingresso.

Le Terre Alte tra spopolamento, resistenza e ritorni – Mercoledì 29 marzo alle 17,45 in Via Trivero 16 a Torino

Le Alpi Occidentali, a differenza di quelle Orientali, specialmente dopo la seconda guerra mondiale, hanno patito alla grande il fenomeno dello spopolamento. Anche a seguito dell’assoluto disinteresse della mano pubblica rispetto alle dinamiche industriali che succhiavano linfa vitale alla montagna. Esempio Fiat e Michelin. Ci sono state, sì, alcune località che hanno resistito, ma spesso semplicemente adeguandosi al modello culturale urbano e grazie a capitali provenienti proprio dall’altrove. Così le località sciistiche come Prato Nevoso o Artesina o Sestriere. Località che hanno subito consapevolmente o meno una colonizzazione mutuando un modello culturale/economico altro, della pianura.  In questo quadro, l’ambiente, il territorio naturale sono stati ignorati o, viceversa, “valorizzati” con conseguenti pesanti interventi. Questo quando invece la realtà è che l’ambiente integro o modificato dalla mano umana nel corso dei millenni è un valore in se’ e lo sarà sempre di più, e ce ne accorgiamo ancor più oggi. Da qui alcuni segnali di resistenza “naturale” ed esempi di ritorni alla vita in armonia con la Natura.

Fabio Balocco e Carlo Grande bloggers, scrittori, collaboratori del Fatto Quotidiano

ALL’ARMI SON FASCISTI – TORINO REAGISCE

Nell’assemblea del 6 marzo*, oltre a realizzarsi un positivo confronto tra realtà eterogenee e, in alcuni casi, non abituate a parlarsi tra di loro, sono emerse idee e proposte, alcune delle quali suscettibili di tradursi in iniziative a breve termine.
Ne segnaliamo alcune:
1) la costituzione di un osservatorio permanente sulle manifestazioni ricollegabili al fascismo a Torino;
2) l’organizzazione di una presenza visibile nella fiaccolata del 25 aprile e/o nel corteo del 1 maggio;
3) la definizione di un ventaglio di eventi da tenersi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi in diversi luoghi della città (con la prospettiva di una possibile manifestazione nazionale), anche facendo ricorso a modalità innovative e riprendendo iniziative già in atto, su tre versanti:
– la memoria di quel che è stato il fascismo storico;
– le molteplici manifestazioni del fascismo di oggi;
– gli antidoti da mettere in campo in positivo con progetti e valori alternativi a quelli della destra (su lavoro, scuola, ambiente etc.).
Altre iniziative sono, ovviamente, possibili e auspicabili: nelle scuole, nell’associazionismo e via elencando.
Per ragionarci e dar vita a un coordinamento operativo stabile è necessario un incontro urgente tra i singoli interessati e le realtà organizzate che hanno aderito all’assemblea.

Ci vedremo dunque:
martedì 14 marzo alle 18.00 nella sala Gandhi del Centro Studi Sereno Regis, in via Garibaldi 13.

*Assemblea autoconvocata presso la sede del Gruppo Abele, 250 rappresentanti delle più disparate realtá associazionistiche cittadine, per la prima volta riuniti, superando le distanze e le reciproche diffidenze per un programma comune. Per creare un osservatorio antifascista non solo in vista del 25 aprile e del Primo Maggio bensì permanente. Sono presenti ANPI, Askatasuna, Gabrio, Officine Corsare, NOTAV, Extinction Rebellion, collettivi studenteschi, Volerelaluna, Rifondazione Comunista, FIOM, Giuristi Democratici, Madri in piazza per la libertà di dissenso, Sinistra Anticapitalista, Centro Studi Sereno Regis.

Amedeo Cottino, Gastone Cottino, Livio Pepino, Chiara Acciarini, Marco Revelli

Alessandra Algostino, Gastone Cottino, Livio Pepino

Amedeo Cottino

Gastone Cottino, classe 1925, capo partigiano, nome di battaglia “Lucio”, Brigata Sap “Mingione” e CLN Torino, giurista.

Fotografie di Ezio Bertok

ALL’ARMI SON FASCISTI Torino reagisce

assemblea pubblica autoconvocata per una mobilitazione permanente contro il fascismo vecchio e nuovo

 Torino – fabbrica delle E – corso Trapani 91/b lunedì 6 marzo 2023 – ore 20.30

 interventi introduttivi Gastone Cottino Alessandra Algostino Marco Revelli

78 anni dopo la Liberazione gli eredi del fascismo, attualmente al governo, preannunciano la loro partecipazione alla festa del 25 aprile e pretendono di farlo senza compiere una esplicita critica di ciò che il fascismo ha significato nella storia del Paese e nella vita dei suoi cittadini. Non è, quindi, un riconoscimento dei valori della Resistenza ma è, piuttosto, un oltraggio al patrimonio di idee e di princìpi che l’hanno ispirata e animata. Fatto ancora più grave, non ci sono reazioni significative né a livello di opposizione politica né a livello di società civile. Sembra, anzi, prevalere una diffusa accettazione, quasi si trattasse di un gesto di pacificazione teso a sancire il superamento di divisioni che appartengono al passato. Non è così. Al contrario, ciò, oltre a mostrare gli effetti perversi di un antifascismo di facciata, svela una generale e pericolosa sottovalutazione della situazione che stiamo attraversando.

La presidente del Consiglio e il suo partito sono gli eredi diretti del fascismo di ieri. Lo sono per esplicite rivendicazioni, per i simboli a cui fanno riferimento, per la cultura che esprimono, per il linguaggio che usano, per le immagini del passato che portano con sé. Non ingannino le prese di distanze di maniera né l’inevitabile condanna delle leggi razziali, che avvengono in assenza di una lettura seria e approfondita del fascismo nei suoi fondamenti e nelle sue pratiche: di quel fascismo che è stato la stella polare del Movimento Sociale e che continua a esserlo nella fiamma del simbolo di Fratelli d’Italia. E non ingannino neppure le diverse modalità con cui il fascismo di oggi si presenta rispetto a quello di ieri, anch’esse inevitabili, dato il mutare dei tempi.

La presidente del Consiglio e il suo partito sono gli eredi diretti del fascismo di ieri anche per ulteriori, altrettanto decisive, ragioni. In particolare per il blocco sociale ed economico di cui sono espressione e per le politiche che praticano: il respingimento dei poveri dalla pelle scura, una scuola del merito che giudica ed esclude, lo smantellamento della sanità pubblica, le mani libere di chi vuole fare i propri affari, un fisco profondamente iniquo, il prevalere del privato sul pubblico, lo stravolgimento della Costituzione in senso presidenzialista, la secessione dei ricchi con l’autonomia differenziata, l’ulteriore precarizzazione del lavoro, il nazionalismo e l’aumento delle spese militari, la contrazione dei diritti delle donne e dei “diversi”.

Sappiamo bene che alcune – molte – delle politiche delle destre al governo sono il seguito coerente di scelte sciagurate praticate da precedenti governi, anche di centrosinistra. Ma oggi c’è un evidente salto di qualità, ché esse si inseriscono in una cultura illiberale e autoritaria e in un contesto di sconfessione e rovesciamento della Costituzione, che – lo si dice in modo esplicito – si vuole cambiare in parti fondamentali (quando non, addirittura, nella sua interezza).

Siamo in presenza del tentativo – assai avanzato – di mettere fine a una storia di riscatto e di affermazione di diritti, di libertà, di uguaglianza nata con la Resistenza e trasfusa nella Costituzione del 1948. A fronte di ciò non possiamo comportarci come se fossimo di fronte a una semplice alternanza di governo. Dobbiamo reagire. È tempo di ricostruire una sinistra politica fedele ai valori che ne hanno segnato la nascita e, prima ancora, di tornare a difendere e praticare, in ogni occasione, la visione antifascista, internazionalista, egualitaria, multiculturale, pluralista e pacifista della Costituzione.

Uno spazio di intervento esiste. Per questo abbiamo deciso di muoverci e di rivolgere un appello alle associazioni e alle organizzazioni democratiche cittadine, ai movimenti che operano in difesa di diritti, libertà e ambiente, alle donne e agli uomini, giovani e meno giovani, per i quali la Resistenza e la Costituzione sono i punti di riferimento da cui partire per cambiare rotta e per uscire dalla crisi che sta vivendo il nostro Paese

ciao Piero, grazie

Piero Gilardi è un’artista di fama internazionale, le sue opere sono nei musei di tutto il mondo. Aveva incominciato nel 1965 facendo dei tappeti natura usando come materiale la gommapiuma. Nel 1968 ha abbandonato l’arte ufficiale quella delle gallerie e si è messo a disposizione degli studenti e degli operai ha serigrafato manifesti facendo cartelli, disegnando fumetti, poi animatore artistico, terapeuta negli istituti psichiatrici come il centro di lavoro protetto femminile di Torino e dal 1969 con gli operai della Fiat facendo striscioni giornali murali volantini opuscoli murales.

Nell’autunno del 1980 durante la lotta contro i licenziamenti alla Fiat Piero Gilardi con la “Cooperativa della Svolta” era presente alla porta 5 di Mirafiori per portare la solidarietà degli operai in lotta, creando davanti la grande fabbrica un laboratorio creativo, costruendo maschere e pupazzi, che poi sono state utilizzate nella grande manifestazione dello sciopero generale nazionale del 10 ottobre. Nel 1981 Piero Gilardi è ritornato nell’arte riproducendo tappeti natura, poi negli anni successivi si è cimentato con l’arte cinetica e con opere interattive con l’utilizzo del computer. Durante tutti i cortei del 1 maggio a Torino, Gilardi è sempre stato presente con un teatro di strada caratterizzando i cortei, anche in occasioni di tutte le grandi manifestazioni nazionali Piero Gilardi è sempre  stato presente. Ha dato un grande contributo al movimento NoTav, costruendo decine di maschere e pupazzi, dal grande talpone escavatore del 2005 a Venaus, ai grandi pupazzi contro la militarizzazione della Valsusa portati a Strasburgo nel 2010, davanti al Parlamento europeo e alle tante maschere dei politici alla marcia NoTav a Bussoleno Susa.

Nel 2008 viene inaugurato il Pav parco d’arte vivente, progettato da Gilardi trasformando un terreno abbandonato di Torino in un vero e proprio parco, costruito secondo i principi della bioarchitettura con il contributo di artisti, architetti, pedagogisti da tutto il mondo. Il Pav è un centro d’arte che ospita sia interventi permanenti, che mostra di progetti temporanei che affrontano questioni filologiche e di economia sostenibile. Nel 2017 al Maxxi museo delle arti del ventunesimo secolo di Roma, nella grande mostra antologica sull’opera artistica di Piero Gilardi, gli viene riconosciuto ufficialmente anche il lavoro di intervento sociale politico, con l’esposizione di manifesti pupazzi mascheroni ed altro e con la proiezione di un video che ripercorre il grande contributo che Piero Gilardi ha dato in oltre quarant’anni di interventi sulle piazze e sulle strade. Volere la luna ha pubblicato “PRIMO MAGGIO A TORINO” 45 anni tra politica e animazione con tutti gli interventi di Piero Gilardi e Pietro Perotti nei cortei del 1°maggio a Torino.