La seconda fase di equity crowdfunding partirà nell’autunno inoltrato e verrà lanciata in collaborazione con una piattaforma specializzata. Nel frattempo, la cooperativa ha deciso di far partire una campagna di azionariato popolare fra le realtà solidali italiane e internazionali: oltre a realtà dotate di risorse da investire nella cooperativa, ci sono realtà più piccole come la nostra che possono:
- chiedere ai loro attivisti/e e alla loro rete di contatti locali di segnalare quanto sarebbero singolarmente disposti a investire nella cooperativa;
- comunicare alla cooperativa GFF l’ammontare complessivo delle azioni ordinate per l’inizio di settembre.
Nelle slide in allegato trovate tutti i dettagli relativi al ritorno sugli investimenti dei/lle solidali con durata minima di quattro anni (e un rendimento minimo tarato sui buoni fruttiferi a 3 anni). Intanto tenete presente che:
– si può diventare soci/e finanziatori/trici acquistando almeno 5 azioni da 100 euro, per un costo complessivo di 500 euro: vi prego di comunicarmi in privato entro e non oltre l’inizio di settembre se e quanto vorreste investire, in modo tale che possa aiutarvi a compilare la domanda di ammissione a socio/a finanziatore/trice da inviare al Cda della coop e, soprattutto, che possa comunicare in tempi utili una stima delle azioni che saremo in grado di far sottoscrivere.
– se qualcuno volesse investire anche solo 100 euro o, in ogni caso, meno di 500 euro, nessun problema: può comunicarmelo privatamente, provvederò ad aggregare la sua disponibilità con quella di altre quote inferiori a 500 euro e a prenotare un unico pacchetto di azioni (gli azionisti in tal caso dovranno eleggere un loro rappresentante per i rapporti con l’assemblea degli azionisti della coop).
Dopo che sarà stata accolta la domanda di adesione in qualità di finanziatori/trici, neanche 1 euro potrà e dovrà essere versato, fino a che non avremo ottenuto tutte le garanzie necessarie all’avvio della reindustrializzazione (Certificazione celle fotovoltaico, garanzie bancarie emesse dalla Regione Toscana, attivazione cassa dal 2024, copertura del fabbisogno finanziario da parte di istituti di credito: trovate tutti i dettagli qui di seguito).
A tal proposito, ecco gli aggiornamenti promessi sul quadro generale della vertenza e della reindustrializzazione dell’ex GKN:
– è stata fondata la cooperativa GFF: 2 (Leo e Romolo) dei 4 soci finanziatori a cui i lavoratori e le lavoratrici hanno chiesto di fondare la cooperativa sono di Comunet-Officine Corsare per il lavoro svolto in questi mesi);
– mentre siamo in attesa della nuova certificazione delle celle per la produzione di fotovoltaico, procede il progetto cargo-bike (a fine settembre verrà organizzata una convention internazionale sulla mobilità ecologica proprio a Campi Bisenzio);
– è stato ultimato il censimento delle macchine in fabbrica e analizzata nel dettaglio la valutazione delle stesse da parte della proprietà grazie alle competenze solidali che abbiamo attivato a Torino (Loredana, la madre di Battaglini, che era scesa giù con noi al corteo del 25 marzo scorso);
– è in fase di definizione il protocollo di intesa con investitori (istituzionali e non), che a breve dovrebbe consentirci di avere la potenza di fuoco finanziaria necessaria a:
1) chiedere alla Regione di certificare per iscritto 1.1 l’emissione di garanzie bancarie per il mutuo industriale da accendere per coprire il fabbisogno finanziario del progetto di reindustrializzazione e 1.2 la cassa di formazione da attivare dal 2024 durante l’anno di messa a terra delle nuove macchine; 1.3 dettagli e approfondimenti sul nuovo acquirente dello stabilimento (Abaco) e sulla compatibilità fra l’attività che verrebbe avviata e il progetto di condominio industriale che avevamo lanciato lo scorso dicembre 2022 in Regione, nel quale dovrebbero essere compresi anche i progetti di reindustrializzazione che abbiamo elaborato in questi mesi;
2) chiedere alla start up italo tedesca di fornire approfondimenti e documentazioni ulteriori per avere la massima garanzia possibile dell’affidabilità tecnico-industriale del prodotto, a seguito della nuova certificazione celle e del lavoro svolto dal sottogruppo del comitato tecnico-scientifico che abbiamo creato per svolgere in autonomia il lavoro di approfondimento che avrebbero dovuto svolgere soggetti e istituzioni dotati di risorse e competenze pagate;
– la proprietà si sta preparando al colpo di coda finale: a fine dicembre scadrà la cassa straordinaria e retroattiva attivata a favore di una società in liquidazione (QF) con decreto governativo lo scorso aprile (i lavoratori hanno ricevuto parte degli stipendi arretrati solo ora) e la presunta intenzione è quella di sgomberare la fabbrica minacciando i lavoratori di ripercussioni legali “per aver impedito la reindustrializzazione” (in allegato trovate due articoli con narrazioni contrapposte da cui traspaiono queste mire della proprietà). Mentre in autunno cercheremo di mettere a terra la reindustrializzazione, assisteremo probabilmente al peggio del peggio di cui questo paese è capace, pur di evitare che accada quello che ci stiamo cercando di far accadere: la proprietà vuole infatti vendere le macchine, anche senza che ne entrino di nuove per la ripartenza dello stabilimento.
– nel primo we di novembre a Campi convergeranno realtà nazionali e internazionali (festival di Banca Etica, assemblea nazionale di Fuori Mercato-ContadinAzioni, ARCI, Cooperative della Rete Italiana delle imprese recuperate e del network internazionale di imprese recuperate afferenti al circuito dell’economia solidale coordinato da Rimaflow per l’Italia, Rete del mutualismo che si vedrà a metà ottobre a PInerolo al termine della carovana, la rete internazionale di Democratizing Work) per una tre giorni di dibattiti, interventi e tentativi di sintesi. Abbiamo chiesto a ciascuna di queste realtà di rinunciare al monopolio della narrazione e di una “propria” data del calendario, di condividere il programma, di fare un passo indietro singolarmente per farne tre avanti insieme: il risultato è che, per una volta, ci si è resi conto che il calendario è fatto di 365 giorni e che se vogliamo davvero provare a portare a casa qualcosa delle singole battaglie che ogni realtà e rete sta portando avanti, dobbiamo giocoforza iniziare a programmare sinergicamente anche le date del calendario. (Se vogliamo vincere, dobbiamo capire anche quando provare a farlo insieme).