Assemblea rete antirazzista militante per l’abitare
VERBALE DELLA RIUNIONE DELLA RETE ANTIRAZZISTA E MILITANTE PER L’ABITARE (RAMA) – Oltre la violenza strutturale
Magazzini sul Po’ (Torino),
Presenti
Jean-Louis Aillon (Ass. Fanon)
Ivano Casalegno (Ass. Arteria)
Francesca Carbone
Modou Beye
Monica Rossi (Tampep)
Alice (Collettivo Prendocasa Torino)
Maria Cristina Chiadò Florio (Articolo 10 ETS)
Altri partecipanti si sono aggiunti nel corso della riunione.
OBIETTIVO DELLA GIORNATA: focalizzare i punti importanti della proposta politica, che verranno poi discussi a settembre per consenso.
La riunione si apre con una contestualizzazione del problema dell’abitare a Torino da parte di Giustino – Volere la Luna.
Premessa: si tengono buone le considerazioni fatte nel corso dell’incontro del 14 giugno (v. verbale).
Torino come cartina tornasole disagio abitativo italiano.
I dati citati sono tratti dall’Osservatorio sulla casa del Comune di Torino, 2022:
15% popolazione torinese: migranti. Maggior rappresentati: Rumeni, Marocchini, Cinesi. 17439 alloggi di edilizia sociale, il 35% delle unità abitative torinesi.
10 febbraio 2020: pubblicata la graduatoria definitiva con 724 persone con punteggio minimo per la casa popolare (20 punti).
I non comunitari in graduatoria sono il 17% nel 1995 – 47% nel 2012 – 49% nel 2019 L’accesso in graduatoria non significa assegnazione di un alloggio. Nel 2021: il 34% delle
assegnazioni è destinato a cittadini extra- UE.
Nonostante la forte presenza di stranieri in graduatoria, il loro accesso alla casa è limitato rispetto agli italiani.
Ci sono stati sbarramenti normativi: certificato di impossidenza (straniero deve documentare attraverso atti formali del paese di provenienza di non possedere alloggi al
Paese).
Il diritto all’assegnazione di un alloggio avviene attraverso:
– il bando generale (sono ancora aperti i termini per la domanda –
Bando generale
per assegnazione Case Popolari, scadenza fine luglio 2023). C’è stata una proroga
a causa del criterio di accesso di 5 anni di residenza che è stato ritenuto illegittimo
(c’è una pendenza in corso).
– la procedura di emergenza abitativa (sfratto, casi gravi)
– la segnalazione dei servizi socio-assistenziali
A Torino si assegnano in media 530 alloggi all’anno. Al momento sono in atto 5000 sfratti
in esecuzione. A Torino ci sono circa 1000 alloggi popolari non adibiti per carenza di
manutenzione.
Dai dati ISTAT del 2022, cresce la povertà assoluta soprattutto per stranieri (1 su 3).
76% in affitto sono persone povere e straniere.
Tasso sovraffollamento medio in Italia 35,6% per famiglie in affitto.
C’è un problema con il certificato di idoneità alloggiativa. E’ certificata dal Comune ed è necessaria per l’accesso ad alcune prestazioni: ricongiungimento familiare,
prolungamento permesso di soggiorno. Questo certificato viene spesso negato.
Oggi sono stati pubblicati i dati dei costi dell’abitare: pare che Torino abbia i più elevati. (Martddì 19 settembre presso
CENSIS: difficoltà di accesso al mercato dell’allocazione anche in presenza di contratto di
lavoro.
Problema di qualità dell’abitare.
Si ragiona spesso troppo sull’emergenza abitativa e meno sull’aspetto strutturale.
Il patrimonio abitativo inutilizzato a Torino è importante.
Invito ad approfondire i temi della città e struttura urbana, caratteristiche della popolazione in relazione alla struttura urbana.
La riunione prosegue con una condivisione di spunti da parte dei mebri dell’assemblea per la proposta politica.
PROPOSTE DELL’ASSEMBLEA
– incrociare i dati delle utenze per capire quanti alloggi sono abitati, di chi siano gli alloggi e quale strategia attuare;
– limitare AirBnb con licenze (come in Portogallo);
– tassare gli alloggi che rimangono sfitti entro una certa temporalità;
– incentivare le persone che affittano a persone con disagio socio-economico;
– potenziare le assicurazioni pubblico/private (come Lo. Ca. Re.);
– studiare come si muovono le reti di connazionali dei migranti nel supporto reciproco;
– fare un accompagnamento sociale del conduttore (es. regole del condominio), ma anche del locatore. L’accompagnamento deve essere rivolto sia agli stranieri che agli
italiani;
– raccogliere esempi positivi di proprietari che hanno affittato a stranieri;
– promuovere una campagna culturale;
– incentivare l’autorecupero degli alloggi: es. Settimo Torinese, alloggio non disponibile
perchè necessita di lavori, si fa un bando e si individuano famiglie pronte ad investire
per i lavori e poi si lascia l’alloggio alla famiglia. L’autorecupero ha però dei limiti:
bisogna avere soldi da investire e può accedere chiunque anche esterno alla
graduatoria;
– il Comune dovrebbe lavorare con le agenzie immobiliari: non dovrebbero filtrare l’origine del conduttore;
– coinvolgere le associazioni di stranieri e comprendere direttamente con loro i loro bisogni;
– ridefinire il concetto di emergenza abitativa;
– chiedere una contropartita ai privati che costruiscono in edilizia convenzionata, es.
per gli alloggi costruiti in edilizia convenzionata (v. gli alloggi di edilizia convenzionata sfitti alla Spina) il Comune potrebbe chiedere di mettere a disposizione alcuni alloggi
da assegnare tramite servizi sociali. Ma c’è il problema che i restanti alloggi si deprezzerebbero non appena alcuni alloggi vengono assegnati a persone povere o migranti.
– premere perché la Regione dia attuazione alla legge che obbliga di installare i contatori dell’acqua in ogni abitazione. Il problema delle enormi e sproporzionate spese dell’acqua è spesso causa di sfratti.
– aggredire il vuoto: delle case popolari, edilizia convenzionata, mercato privato.
– giustificare le occupazioni come legittima pratica di appropriazione del vuoto e riconoscere i diritti a chi le abita (es. residenza)
– che si parli di abitare in Consiglio Comunale e non solo in eventi della società civile (in cui viene anche invitato Rosatelli a parlare)
– che il Comune ragioni sulla dimensione cooperativa, che ormai è diventata imprenditoriale. Considerare il ruolo delle cooperative edilizie: es. coop Di Vittorio ha monopolizzato i fondi del piano casa regionale. Sono stati costruiti migliaia di alloggi in edilizia agevolata semplice o sperimentale (accesso senza la quota sociale, ma la
cooperativa ha fatto entrare tutti ugualmente come soci);
– censire il patrimonio immobiliare degli enti pubblici e religiosi. Ci sono continui bandi
di vendita alloggi (bandi di alienazione) del Comune di Torino e INPS.
– uniformare gli indirizzi di residenza fittizia (Bottari di Ufficio Stranieri diceva che il Comune sta togliendo l’indirizzo Casa Comunale 3).
E’ stata inoltre rinnovata l’attenzione su alcuni problemi legati all’abitare:
– il problema della residenza per le persone in alloggio protetto (es. vittime di tratta), che implica l’impossibilità di avere una carta d’identità e di conseguenza il conto in
banca, necessario per lavorare regolarmente, con implicazioni per il computo degli anni di permanenza sul territorio al fine della richiesta della cittadinanza.
– il collettivo Prendocasa condivide i problemi su cui stanno facendo delle vertenze: i 5 anni di residenza che sono un grande freno; ottenere assegnazione diretta dallo
sfratto; legame tra mercato immobiliare e progressiva cementificazione: provare a imporre dei limiti al mercato immobiliare privato anche per interesse ecologico; contro gli sfratti senza preavviso;
– Recentemente molti proprietari non accettano più le garanzie di Lo. Ca. Re. (il numero di locatori che hanno accettato le garanzie è disponibile online sul loro sito).
Locare non è molto conosciuto dai non addetti ai lavori. Quanto tempo dopo viene corrisposto il budget? Locare funziona con il fondo Salvasfratti: il proprietario riceve
gli 8mila euro di morosità pregressa, ma il conduttore dopo l’anno rimane in condizione di marginalità e non riesce più a sostenere l’affitto.
Si rilevano due fronti della discussione: uno legato al miglioramento dell’accesso all’edilizia popolare e l’altro relativo agli stranieri residenti lavoratori con contratto.
Si rinnova l’invito ad aderire alla rete e a condividere gli indirizzi mail.
Verranno condivise queste proposte da finalizzare nell’incontro presso i Magazzini del Po alle ore 19 di martedì 19 settembre.