Articoli categoria: Cultura

Sguardi sulla scuola – Cascina Teatro Marchesa

Sguardi sulla scuola.
Sabato 20 Maggio 2023 presso la Cascina della Marchesa, C.so Vercelli 141, Torino.
Una Serata – Due appuntamenti per raccontare la Scuola per quella che è (anche).
Alle Ore 19 – Spettacolo –
Chiara Foà e Matteo Saudino portano in scena il loro ultimo libro di vita, di coppia, di scuola: ”Scuolitudine”.
Scuolitudine è un inno alla speranza per provare a combattere quella solitudine che tanto spaventa i loro studenti che spesso vivono in ambienti difficili e tra professori disillusi.
L’intento di Saudino e Foà è illuminare la scuola che – tra contraddizioni e incongruenze – rimane un prezioso luogo di crescita e di democrazia.

Alle ore 21 – Proiezione Film – L’Anno che Verrà
Produzione del cinema indipendente francese, con la regia dello Slammeur Grand Corps Malade, la storia di una giovane consulente che arriva in un problematico istituto in un sobborgo malfamato di Parigi e che tocca con mano una difficile realtà sociale.
Iniziativa supportata da @Circoscrizione 6,
Ospitata dal movimento culturale Teatro Marchesa Per la Pace e Associazione EUfemia, con la pregiata collaborazione della Dracma Records
L’ingresso popolare è di Euro 5. (Gratuito sotto i 16 anni)
 Sabato 20 maggio
 A partire dalle ore 19.00
Cascina della Marchesa, C.so Vercelli 141, Torino
 Meglio prenotarsi a marchesateatro@gmail.com

BORGATA PARALOUP – LIBERIAMOCI

giovedì 20 aprile h17 | Biblioteca Borgo S.Dalmazzo | Mostra
Gratis
Le vendite terminano il giorno 20 apr alle ore 14
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*Inaugurazione della mostra Ricordati di non dimenticare. Nuto Revelli, una vita per immagini* a cur… Altro

martedì 25 aprile h9 | Rittana | Camminata libro Impronte
Gratis
Le vendite terminano il giorno 24 apr alle ore 15
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ore 9.00 | Rittana (CN), ritrovo davanti al bar alimentari Andata e ritorno *Camminata nelle borgate… Altro

giovedì 20 aprile h21 | Cinema Monviso CN | film Manodopera
Gratis
Le vendite terminano il giorno 20 apr alle ore 18
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*Proiezione del film di animazione Manodopera – Interdit aux chiens et aux Italiens* di Alain Ughett… Altro

martedì 25 aprile h12.30 | Paraloup | Pranzo della Liberazione
Gratis
Le vendite terminano il giorno 22 apr alle ore 20
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dalle ore 12.30 | Ristoro | Borgata Paraloup (Rittana – CN) *Pranzo della Liberazione* al costo di 2… Altro

martedì 25 aprile h14.30 | Paraloup | Marco Revelli e Vauro Senesi
Gratis
Le vendite terminano il giorno 24 apr alle ore 20
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mercoledì 19 aprile h17.30 | TO | presentazione libro Impronte
Gratis
Le vendite terminano il giorno 19 apr alle ore 17
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*Presentazione del libro Impronte: 28 escursioni nei luoghi e tra le parole dei testimoni di Nuto Re… Altro

sabato 22 aprile h12 | Paraloup | canti e testi su Ada Gobetti
Gratis
Le vendite terminano il giorno 22 apr alle ore 10
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*E ci mettemmo a cantare. Performance del coro Union des Amis Chanteurs* con canti popolari e brani… Altro

sabato 22 aprile h15 | Paraloup | reading teatrale Tobagi
Gratis
Le vendite terminano il giorno 22 apr alle ore 12
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*Reading teatrale La Resistenza delle donne * di e con Benedetta Tobagi, voce narrante e autrice del… Altro

domenica 23 aprile h11 | Paraloup | film La strada più lunga
Gratis
Le vendite terminano il giorno 23 apr alle ore 09
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*Proiezione del film La strada più lunga (1965)* di Nelo Risi con Gian Maria Volonté Introduzione e… Altro

domenica 23 aprile h15 | Paraloup | Camminata Rural Migrantour
€ 15,00
Le vendite terminano il giorno 22 apr alle ore 15
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*Chi non emigrava, non era gente. Camminata Rural Migrantour* Un percorso alla scoperta delle storie… Altro

domenica 23 aprile h17.30 | Fond. Revelli CN | Storie di partigiani
Gratis
Le vendite terminano il giorno 23 apr alle ore 14
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*Per forza o per scelta? Storie di partigiani, di cittadinanza e di pace* Intervengono Gastone Cotti… Altro

lunedì 24 aprile h11 | Paraloup | La didattica della libertà
Gratis
Le vendite terminano il giorno 23 apr alle ore 20
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*La didattica della libertà: trasmettere memoria tra le generazioni* Intervengono Marco Revelli, pre… Altro

lunedì 24 aprile h13 | Paraloup | pranzo comunitario
Gratis
Le vendite terminano il giorno 22 apr alle ore 20
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*Pranzo comunitario con i prodotti di Paraloup* Accensione del forno della Borgata e degustazione de… Altro

lunedì 24 aprile h17.30 | Salone d’onore CN | libro Memoranda
Gratis
Le vendite terminano il giorno 24 apr alle ore 14
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*Presentazione del libro Memoranda. Gli antifascisti raccontati dal loro quotidiano* di Antonella Ta… Altro

martedì 25 aprile h16.30 | Paraloup | Falò musica con Primule rosse
Gratis
Le vendite terminano il giorno 25 apr alle ore 15
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dalle ore 16.30 | Teatro | Borgata Paraloup (Rittana – CN) *Canti resistenti delle Primule Rosse* L… Altro

 

 

 

 

 

 

 

E’ morto Piero Gilardi

E’ morto Piero Gilardi, maestro dell’arte povera.
Molti di noi lo ricorderanno per il suo teatro di strada che ha animato i cortei del Primo maggio per decenni. Artista tra i più noti a livello internazionale della sua generazione, ha saputo interpretare alcuni cambiamenti epocali che hanno investito la società a partire dagli anni Sessanta. I suoi tappeti-natura sono esposti a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam e al MoMA di New York
Lo ricordiamo con questa fotografia che lo riprende durante la manifestazione per l’emergenza climatica, a Torino il 27 settembre 2019 (è il primo da sinistra) insieme a noi di Volerelaluna che abbiamo avuto l’onore di averlo come sostenitore e collaboratore. L’autore dello scatto è Pietro Perotti, amico di Piero Gilardi che negli ultimi anni ne ha raccolto l’eredità.

La mattina del 18 febbraio, di fronte alla scuola Michelangiolo di Firenze, due ragazzi sono stati picchiati da militanti del movimento di destra Azione Studentesca

 

21 febbraio- Circolare Scolastica

Cari studenti, in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose. 

Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. ‘Odio gli indifferenti’ – diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee. 

Inoltre, siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così”.

Annalisa Savino

 

23 febbraio  “È una lettera del tutto impropria mi è dispiaciuto leggerla non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo o con il nazismo. Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere

attuale ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara 

 

Il messaggio era rivolto agli studenti della nostra scuola, a cui si deve dedicare attenzione ogni giorno, e a loro è arrivato,  forte e chiaro.

Annalisa Savino

VISAGES, VILLAGES: ALLE GALLERIE D’ITALIA IL FILM DI AGNÈS VARDA E JR

Mercoledì 22 febbraio, alle 18.30, la proiezione gratuita del documentario in occasione della mostra JR. DÉPLACÉ·E·S

Dopo l’appuntamento inaugurale del 2023, dedicato alla figura di Lisetta Carmi, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) prosegue la propria collaborazione con le Gallerie d’Italia di Torino, proiettando in occasione della mostra JR. DÉPLACÉ·E·S il documentario Visages, Villages, girato nel 2017 da Agnès Varda e JR. L’appuntamento è in programma mercoledì 22 febbraio alle 18.30 presso la sala immersiva di Piazza San Carlo 156 e, tramite prenotazione gratuita a torino@gallerieditalia.com, permetterà anche la visita successiva alla prima personale italiana dedicata all’artista francese JR. Il film sarà introdotto da Edoardo Peretti e Marco Mastino dell’AMNC.

Candidato nel 2018 all’Oscar per il miglior documentario, Visages, Villages è l’ironico e poetico racconto di un viaggio nella Francia rurale compiuto dalla grande regista Agnès Varda assieme a JR per narrare il quotidiano. I due protagonisti, appartenenti a due mondi e a due generazioni completamente differenti, partono dal nord di Parigi per arrivare al porto di Le Havre, conoscendo persone e arricchendo ogni località visitata con un’installazione che raffiguri la semplice grandezza dei suoi abitanti. Riflessione sulla società che cambia, omaggio a chi resiste fuori dai grandi centri urbani, Visages, Villages è un’opera rara e unica girata con incredibile freschezza e onestà.

Il film diventa, inoltre, il perfetto riassunto dei due protagonisti: da un lato JR, poliedrico artista francese da sempre attento alla rappresentazione delle fragilità sociali – come si potrà scoprire nella grande mostra curata per le Gallerie d’Italia di Torino da Antonio Galansino e co-organizzata dalla Fondazione Compagnia di San Paolo -; dall’altra Agnès Varda, regista e fotografa di origine belga scomparsa nel 2019 a 90 anni, che, per tutta la propria carriera, ha realizzato un cinema intimo e personale in cui è al centro ci sono le persone. Vincitrice del Leone d’Oro nel 1985 per Senza tetto né legge, personaggio da sempre fuori e dentro il sistema cinema, Agnès Varda ha saputo attraversare il secondo Novecento e i primi anni Duemila, con uno sguardo libero e anticipatore dei tempi. Outsider della Nouvelle Vague – “movimento” che non ha mai davvero amato -, eccentrica osservatrice dei cambiamenti della società, Varda ha saputo raccontare le lotte delle Pantere Nere e le proteste delle donne, passando, tra gli altri, per i potenti ritratti di Jane Birkin e Jacques Demy, suo compagno di vita.

Per l’AMNC, che proprio nel 2023 festeggerà il suo 70° anniversario, la proiezione del 22 febbraio diventa in qualche modo il simbolo delle sue due anime: l’attenzione alla memoria storica, attraverso omaggi e rassegne in differenti luoghi di cinema; il desiderio di dare voce al quotidiano e al reale attraverso i più recenti progetti come Lavori in corto, Liberazioni e cinemAutismo.

MARIO LUIGI TOZZI in via Trivero 16

Ho conosciuto Mario Luigi Tozzi (Lucera 1947-Torino 2014) nel 1969 all’Accademia Albertina di Torino, eravamo entrambi allievi del primo anno alla scuola di pittura del professor Piero Martina e da allora abbiamo spesso condiviso il percorso artistico e quello di vita, anche in compagnia dell’amico fotografo Tommaso Mattina.

Dal 1975 al 1980 siamo stati soci fondatori e artisti dello storico Studio 16/e che inaugurò a Torino mostre di artisti d’avanguardia dell’est Europa, allora poco noti, come Natalia LL, Radomir Damnjan, Endre Tot e Rasa Todosijevic (per citarne solo alcuni).

Nel corso della nostra avventura artistica abbiamo attraversato entrambi varie fasi di ricerca. Mario Luigi Tozzi ha iniziato con un lavoro concettuale basato sul ricordo e sulla memoria, recuperando vecchie lettere e fotografie ed esaltandone e consacrandone il loro potere evocativo.

Dopo varie esperienze legata alla scultura, realizzata con materiali diversi, negli anni Novanta del Novecento, ritorna alla pittura.

Mario Luigi Tozzi amava scrivere ma il suo rapporto con la scrittura, seppure molto fervido e poetico, era intimo e riservato e sarebbe auspicabile in un prossimo futuro condividerlo pubblicamente.

Siamo stati colleghi nell’insegnamento di Discipline Pittoriche nei vari licei del Piemonte e poi a Torino fino al nostro pensionamento, ma soprattutto grandi amici.

Le opere esposte in questa mostra fanno parte della serie di “Sconosciuti” che hanno caratterizzato la sua ricerca negli ultimi decenni.

Solo qualche volta le sue figure di “Sconosciuti” hanno una connotazione di genere, spesso sono indefiniti, come a voler rappresentare l’essere umano come tale, in tutta la sua essenza e la sua completezza di maschile e femminile, fusi insieme.

Una delle costanti che ricorrono nelle sue opere sono gli sfondi, il cielo, sempre presente e mutevole, con le diverse tonalità dell’alba e del tramonto e il contesto naturale.

Gli “Sconosciuti” sono quasi sempre inseriti in un paesaggio, un vento benevolo muove le loro capigliature e sono in piacevole contatto con la natura. Spesso sono accompagnati dalla presenza di uno o più animali che sembrano vivere in simbiosi con l’umano ed osservare con lo stesso sguardo lo spettatore, infondendo un senso di pacatezza e appagamento, solo raramente velato di malinconia. A volte appaiono anche oggetti e strumenti musicali, tanto cari a Mario perché anch’essi compagni di vita.

Il suo mondo pittorico non è altro che ciò che Mario Luigi Tozzi auspicava per sé e per gli altri, una condizione ideale di convivenza simbiotica del genere umano con la natura e il mondo animale, una visione ideale di fratellanza assoluta e di complicità, forte e palpabile, che sta a noi non spezzare ma vivere come una condizione naturale.

Sconosciuti, a volte sereni e a volte con un senso solo apparente di smarrimento che si interrogano e ci interrogano sul nostro paradiso perduto.

Santo Leonardo

L’iniziativa è curata dall’Associazione Volerelaluna, nata nel 2018, la cui struttura si articola sia a livello nazionale che a livello cittadino.

Dal giugno 2018 è attivo il sito www.volerelaluna.it, dedicato all’analisi culturale e politica per un approccio critico della realtà in cui viviamo. A livello locale le attività si svolgono nella sede torinese in cui sono aperti tre sportelli di consulenza gratuita in ambito legale,  sanitario e relativo alle problematiche della casa, gestiti con la collaborazione di esperti e professionisti dei settori. Nei suoi locali trovano spazio anche dibattiti, cineproiezioni, mostre artistiche ed una biblioteca.

Tratto dal libro di Salvatore Tripodi
“La paga del prof. Ritratti, storie e memorie della scuola torinese”, Roma 2015, Bonanno editore.

Mario Tozzi
Aveva un’aria giovanile nonostante i capelli bianchi, e un sorriso dolce stampato sul viso, Mario Tozzi, 68 anni dei quali 32 trascorsi a insegnare. Prima di entrare nel mondo della scuola ha svolto tanti lavori: il barista, il postino con contratto triennale, ma ha anche venduto cose vecchie a Porta Palazzo. Erano gli anni Sessanta, altri tempi mi diceva, quando si era giovani e impegnati politicamente e si evitavano contaminazioni con coloro con i quali non si condividevano le idee politiche. Allora era così e spesso il mondo degli amici era ristretto e ben selezionato. Si difendevano gelosamente le idee e gli amici veri. Mi capitava a volte di vederlo sfrecciare con la sua vecchia bici per la città, al mercatino dei libri usati di Piazza Carlo Felice della prima domenica del mese o di incontrarlo al “cenacolo” di un bar di Borgo Dora, dove al sabato mattina incontrava di buon ora i suoi amici, a prendere il caffè e girovagare per il mercatino dell’usato alla ricerca di qualche preziosa opera d’arte. E’ lì che l’ ho intervistato conversando piacevolmente ed è lì che mi ha raccontato un po’ della sua vita professionale. Dopo alcune supplenze brevi alla fine degli anni Settanta, riesce a passare in ruolo grazie alla Legge 270 del 1982. Vince il concorso ordinario e insegna Discipline Pittoriche dapprima al Liceo artistico di Novara e poi a Castellamonte e a Pinerolo. Approda infine al Primo Liceo artistico di Torino dove insegna fino al 2005, anno in cui va in pensione. Era molto soddisfatto del lavoro svolto e del rapporto con gli studenti e durante l’intervista mi disse candidamente di avere svolto il mestiere che aveva sognato fin da bambino, insegnare e di non essersi mai pentito per questo di averlo scelto e che fare l’insegnante non è stato un ripiego (me lo aveva ripetuto più volte, quasi a volere essere certo che io non avessi dubbi). Mario Tozzi in parallelo è stato un artista, un artista/ricercatore di arte concettuale e con alcuni amici, con Santo Leonardo in primis, negli anni Settanta ha anche collaborato all’ideazione e alla realizzazione dello STUDIO 16E a Torino, una galleria d’arte che gli addetti ai lavori conoscono bene perché ha fornito un contributo importante nel campo artistico. Vi ha lavorato con gli amici con cui fino a poco tempo fa si ritrovava a discutere e passare il tempo, a fare ancora ricerca, con Santo Leonardo, Bruno Ester, Carlo Minoli, Andrea Mandarino e il fotografo Tommaso Mattina. Lo STUDIO 16E nascondeva anche una finalità politico – umanitaria, in quanto ospitava le opere di alcuni bravi artisti dell’Est europeo, ignorati in patria perché in dissenso con i regimi del tempo. Dopo l’intervista mi salutò soddisfatto, non so se del caffè o dell’intervista, mi sorrise e mi invitò nel suo studio di arte concettuale , ma ricordando la colta, e di difficile comprensione, mostra dedicata a J. Pollock visitata alla Tate Gallery di Londra nel 1991 con mio figlio adolescente, non vi sono mai andato, preferivo incontrarlo al “cenacolo” di Borgo Dora a Torino il sabato mattina. Era meno impegnativo. Mario Tozzi è morto improvvisamente l’8 ottobre 2014.

 

 

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Niente da dimenticare di Guido Viale

Il libro ricostruisce la storia di Lotta Continua dalla sua nascita nel 1969 allo scioglimento del 1976 e affronta in diversi e dettagliati capitoli tutta la storia del cosiddetto processo Calabresi che vide inquisiti e condannati Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani.
Niente da dimenticare esce in libreria in contemporanea con la messa in onda su Rai Tre, Venerdì 13 gennaio alle ore 21.20, del film-documentario di Tony Saccucci, Lotta Continua.
dove la storia dell’organizzazione viene ripercorsa attraverso diverse immagini d’archivio e le parole tra gli altri di Erri De Luca, Gad Lerner, Donatella Barazzetti e Vicky Franzinetti ospiti delle prime presentazioni del libro organizzate a Torino, Milano e Roma.
Niente da dimenticare sarà presentato Venerdì 13 gennaio alle 18,30 a Torino presso il Polo del ‘900. Insieme all’autore interverranno: Vicky Franzinetti, Marco Revelli e Licio Rossi.
A seguire il libro sarà presentato a Milano venerdì 20 gennaio al Teatro Franco Parenti dall’autore insieme a Gad Lerner domenica 29 gennaio a Roma a  Casetta Rossa Spa, dall’autore insieme a Donatella Barazzetti,  Tano D’Amico e Erri De Luca
Altre presentazioni a febbraio sono già previste a Bologna, Modena, Pergola e Rimini. Tutte le presentazioni saranno ad ingresso libero.
Il libro si divide in due parti.
Le origini di Lotta Continua: “Quello che ha formato e tenuto insieme Lotta continua, e che ancora adesso irrita o intriga amici e nemici a distanza di decenni, sono state l’amicizia e la fiducia reciproca tra persone dall’origine e dal destino più diverso. Un’amicizia e una fiducia formatesi e confermate in un’esperienza comune di qualcosa di raro e straordinario: la conquista di una propria autonomia, sia individuale che collettiva; la costruzione di una propria dignità umana attraverso l’azione e l’assunzione, senza deleghe, delle proprie responsabilità; l’esperienza della scoperta di una socialità libera, al di fuori degli schemi ufficiali, sia del governo che dell’opposizione, sia della cultura accademica che di quella della sinistra ufficiale, sia della gerarchia di fabbrica che di quella sindacale, sia del potere istituzionale che della tradizione del movimento operaio.”
La vendetta: “Trent’anni dopo la strage di Piazza Fontana, del 12 dicembre 1969, gli anni di galera che non erano riusciti a infliggere a Pietro Valpreda li avrebbero fatti pagare ad Adriano Sofri: per aver contribuito, con Lotta Continua, a smascherare il cuore del progetto della “strategia della tensione”. Il difensore di Marino aveva spiegato il senso della sua lunga battaglia giudiziaria, durata dodici anni, per far condannare Sofri, Pietrostefani e Bompressi: per lui il Sessantotto doveva essere rappresentato in giudizio da un collettivo – il famoso Esecutivo di Lotta Continua – mentre Sofri, il cui ruolo di mandante sarebbe stato probabilmente frutto di un equivoco, era stato condannato, perché, invece di sostenere che “il mandante del delitto Calabresi è un mandante collettivo, e non Adriano Sofri, aveva voluto difendere la generazione del ‘68”. Possiamo riconoscere in questa dichiarazione una vera e propria confessione del fatto che tutto il processo è stato attraversato da un insano spirito di vendetta nei confronti della generazione del ‘68 e di Lotta continua in particolare.”
In copertina è riprodotta una prima pagina del quotidiano Lotta Continua del giugno 1975 con le fotografie di Tano D’Amico.
Il libro è in prevendita e in vendita in tutte le librerie on-line e off-line e nel book shop dedicato dell’editore: https://interno4edizioni.bigcartel.com/

“Verde clandestino” Il verde spontaneo in città. Mostra fotografica di Fabio Balocco

Fabio Balocco, nato a Savona, risiede in Val di Susa. Avvocato (in quiescenza), ma la sua passione è, da sempre, la difesa dell’ambiente, in particolare montano. Ha collaborato, tra l’altro, con “La Rivista della Montagna”, “Alp”, “Meridiani Montagne”, “Montagnard”. Ha scritto con altri autori: “Piste o peste”; “Disastro autostrada”; “Torino. Oltre le apparenze”; “Verde clandestino”; “Loro e noi. Storie di umani e altri animali”; “Il mare privato”. Come unico autore: “Regole minime per sopravvivere”; “Poveri. Voci dell’indigenza. L’esempio di Torino”; “Lontano da Farinetti. Storie di Langhe e dintorni”; “Per gioco. Voci e numeri del gioco d’azzardo”. Collabora dal 2011, in qualità di blogger in campo ambientale e sociale, con Il Fatto Quotidiano.

La musica live a Torino Sabato 22 ottobre 2022, ore 17

Città di Torino-Archivio storico-Incontri in Archivio

La musica live a Torino

Sabato 22 ottobre 2022, ore 17

via Barbaroux, 32
ingresso libero a invito tel. 011-01131811
archivio.storico@comune.torino.it
www.comune.torino.it/archiviostorico

 

Modalità di partecipazione

Per assistere all’incontro occorre confermare la propria presenza telefonando al numero 011.011.31811 (da lunedì a venerdì, dalle 8,30 alle 16) oppure scrivendo a:archivio.storico.info@comune.torino.it

indicando nome, cognome, numero partecipanti, recapito mail o telefonico. Ingresso libero fino a esaurimento dei  posti disponibili

Nell’occasione apertura straordinaria della mostra Una città per cantare

Un secolo di concerti a Torino Dalle ore 14,00 alle 19,00 (ingresso libero senza prenotazione) Luciano Casadei ha portato la grande musica a Torino; a lui si deve l’organizzazione dei mega eventi degli anni Settanta e Ottanta allo Stadio Comunale ormai passati alla storia: Banana Republic (Dalla-De Gregori, 1979), Bob Marley (1980), Dire Straits (1981), i Rolling Stones(1982)… oltre ai concerti tenuti al Palasport e in altre sedi da Joe Cocker, Roberto Vecchioni, Pino Daniele, Franco Battiato, Gianna Nannini, i Police… Con il supporto delle fotografie di Dario Lanzardo ripercorreremo quell’irripetibile epopea musicale.

Se Casadei rappresenta la situazione complessiva del rock torinese degli anni Ottanta, a concludere l’incontro sarà Eric Bonora, un
esempio della base giovanile, spontanea e punk, che produce musica e concerti paralleli. Studente del liceo artistico Renato Cottino di Torino, è il frontman dei Petubo, la sua prima formazione, cui fanno seguito le esperienze con i Grubbys e i Chain’s Kids. Nei concerti del 1978 alla Pellerina e del 1980 al Teatro Nuovo, il brano di punta del gruppo è Fiat Lager, canzone di protesta dai toni aspri, irriverenti e a tratti scurrili, la cui lettura offre oggi uno spaccato del clima sociale, dei movimenti e della contestazio ne giovanile di quegli anni.

Il turbolento concerto al Teatro Nuovo dei

La musica live a Torino

Incontro con Luciano Casadei e Eric Bonora

Una città per cantare
Un secolo di concerti a TorinoIl titolo della mostra, preso a prestito dall’omonima canzone scritta da Lucio Dalla per Ron, è emblematico: Torino è la patria italiana del jazz, da Torino partivano o si concludevano le grandi tournée delle star del rock, del pop e dei grandi cantautori, qui sono nati artisti che hanno dato lustro alla musica italiana nel mondo. Nel 1979 (come scrive lo stesso Ron nella prefazione del catalogo pubblicato a corredo della mostra) lo Stadio Comunale ha ospitato, nel mezzo degli anni di piombo, il primo mega evento musicale italiano: la tappa del tour Banana Republic, da cui la musica dal vivo è ripartita dopo gli anni bui segnati dalle molotov lanciate sui palchi degli artisti-

La musica è una delle principali forme d’arte, il suo ascolto ci appassiona, ma non è solo suono:
gli spettacoli la rendono viva, così come le fotografie artistiche di Dario Lanzardo, in gran parte inedite, che con la loro poesia donano ulte-
riori emozioni.

Dai primi del Novecento a oggi, la ricca antologia (circa quattrocento immagini, articoli, manifesti, locandine e documenti) testimonia l’evol-
versi della società attraverso la lente d’ingrandimento dei concerti che hanno avuto luogo nella nostra città.

PRESENTAZ ROCK 22_ott_2022 [19454]