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Archivio per categoria: Storie

È solo calcio? No, è anche romanzo popolare di: Giorgio Barberis

Giugno 29, 2021/in Storie /da REDAZIONE

Ancora non ci riesco.

È passata una settimana abbondante, ma fatico tuttora a trovare le parole giuste per dare forma e sostanza al flusso di emozioni e di pensieri esplosi con il rigore di Matteo Rubin che ha portato i Grigi in serie B. Dopo quasi mezzo secolo. Io avevo un anno quando l’Alessandria è retrocessa in terza serie, senza più risalire. Decenni passati sugli spalti del “Mocca”, da ragazzino insieme a mio padre (che la finale l’ha vista in tv) e ai miei zii (e chissà se pure in cielo si gioisce per un goal..), con gli amici negli anni del liceo, poi con mio figlio ‒ in un passaggio generazionale comune a tante famiglie “mandrogne” ‒ e, infine, in punta di piedi, in tribuna stampa, accanto alle firme storiche del giornalismo sportivo alessandrino, a curare la rubrica “Materia grigia” di Alessandrianews, con l’intento, forse troppo ambizioso, di coniugare l’amore incondizionato per la filosofia e per il meraviglioso giuoco del calcio.

Una passione forte, quella per il pallone, che non è soltanto un “gioco”, appunto, ma è anche, e soprattutto, romanzo popolare, esperienza culturale ed estetica (talora di grande intensità), senso di appartenenza, e chissà cos’altro ancora. Diceva bene Pier Paolo Pasolini in una nota intervista all’Europeo: «Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci». Una passione fortissima pure quella per la nostra maglia, unica al mondo, grigia come i nostri autunni, e bella come sa essere la nostra città, al di là dei mugugni di chi vi abita (anche se talora giustificati).

Impossibile descrivere lo stato d’animo al momento dei rigori. A tutti i tifosi sono passati davanti anni, lustri, decenni di sofferenze. Su tutto ‒ almeno per quel che mi riguarda ‒, quell’altro 17 giugno, di quattro anni prima. La sconfitta nella finale di Firenze con il Parma e il mesto rientro in città. Temevamo che anche questa volta il fato fosse avverso. Ma aveva ragione il mio amico don Gallo, maestro di vita e mirabile prete anarchico, che citando Erri De Luca ricordava: «Invincibile non è chi sempre vince, ma chi mai si fa sbaragliare dalle sconfitte, chi mai rinuncia a battersi di nuovo». Chi continua a crederci. Chi non si fa piegare, chi non smette di lottare, di sperare, di amare, nonostante tutto. E se il calcio è metafora, siamo di fronte a una grande, grandissima lezione di vita. Don Chisciotte perde sempre, ma non si arrende mai. E poi, qualche volta, per puro caso o forse per sbaglio, vince pure…

Questa volta è toccato a noi. Gasbarro che calcia fuori l’ultimo rigore dei patavini e l’apoteosi finale. L’urlo liberatore. Corale. Bellissimo. Gli abbracci, l’invasione di campo (e pazienza se è poi arrivata una multa ingenerosa; la si salderà senza troppi patemi), la gioia che inonda le vie e le piazze di Alessandria, che per una notte sembra una città del sud traboccante di vita e di passione.

Sono andato anche io a festeggiare per le vie del centro. Ma ero disorientato. Continuavo a chiedermi se stava succedendo davvero. E ho scoperto che era una sensazione diffusa. Avevo quasi il desiderio di isolarmi, di raccogliere i pensieri, di meditare sul tempo che è passato, assaporandone ogni istante, e a immaginare il tempo che verrà. Una sensazione strana. È solo una partita di calcio, certo. Ma no, non è mai, soltanto una partita di calcio. È vita. È storia, di tutti e di ciascuno.

Io la storia la studio per passione e per mestiere. E penso a quanta vita, a quante storie si sono intrecciate sul campo e sugli spalti dello stadio Moccagatta in questo mezzo secolo. Penso alla pandemia, al tempo difficile che dobbiamo attraversare. Alla speranza di essercelo lasciato alle spalle. A come sia bello e intenso questo momento di gioia collettiva. Penso agli sforzi della società, finalmente ripagati. Al contributo decisivo di un mister vincente e di un direttore sportivo che ha davvero i Grigi nel cuore. Penso a tutti i tifosi, uniti idealmente in un grande abbraccio collettivo. Penso a chi non c’è più. A chi invece arriverà per perpetuare nel tempo questo straordinario rito laico. E penso pure a chi, legittimamente, non capisce l’amore insensato per il football, ma vive di altre passioni. Va bene tutto. L’importante ‒ credo ‒ è lasciar spazio alle emozioni, e non solo alla ragione.

A me, e a tanti come me, è capitato per ventura ciò che succedeva anche al buon Gianni Mura, inarrivabile e compianto maestro di giornalismo. Egli, con quella sua straordinaria ironia, citava spesso una bellissima frase dello scrittore iberoamericano Eduardo Galeano: «Come tutti gli uruguayani avrei voluto essere calciatore. Giocavo benissimo ma solo di notte, mentre dormivo. Durante il giorno ero il peggiore scarpone mai apparso sui campetti del mio Paese». Ma un goal, prima o poi, lo possono fare tutti…

Ora i Grigi sono in serie B ! Nuovo tessuto per la trama dei nostri sogni. Si inizia il 20 agosto. Non vediamo l’ora.

 

https://viatrivero.volerelaluna.it/wp-content/uploads/2021/06/Moccagatta.png 491 890 REDAZIONE REDAZIONE2021-06-29 00:31:112021-06-29 00:31:11È solo calcio? No, è anche romanzo popolare di: Giorgio Barberis

Paesi tuoi di Lino Di Gianni

Giugno 24, 2021/in Storie /da REDAZIONE
Paesi tuoi
Di che colore sono
i pomodori nell’ orto
nel buio della notte ?
Quale buio di quale
notte ti fa attraversare
un mare, in equilibrio
instabile. Col giubbotto
di salvataggio bucato,
senza saper nuotare
Con i tuoi figli !
In quale oscurità
attraversare la montagna
coi latrati dei cani che
ti inseguono nella Storia?
Baba, mia nonna, mi raccontava
di quando i viandanti si accoglievano
con the alla menta nei bicchierini
E i pomodori rosseggiavano
nei tramonti
lGiugno 2021
Lino Di Gianni è nato a Torino, dove vive. Ha insegnato 20 anni nelle scuole elementari delle barriere operaie. Da diciassette anni insegna agli adulti di lingue e paesi diversi. Pubblicazioni: due raccolte di poesie con Feaci Edizioni e due libro di racconti:
Carlin (lotte operaie in bicicletta). Edizioni ilmiolibro.it
In Villa nel cartone Edizioni ilmiolibro.it
https://viatrivero.volerelaluna.it/wp-content/uploads/2021/06/sardine-profughi-1.jpg 693 1139 REDAZIONE REDAZIONE2021-06-24 23:10:222021-11-23 08:52:17Paesi tuoi di Lino Di Gianni

ll gesto di Lino di Gianni

Giugno 24, 2021/in Storie /da REDAZIONE
Il gesto
Sono nato con le montagne
alle spalle e il mare davanti
la mia casa era un divano
che si chiudeva al mattino
I treni che ho visto
non avevano stazioni
qualcuno scendeva
qualcuno si perdeva
qualcuno aspettava
io scrivo dei viaggi
per quelli che si fermano
chi guarda le rose
chi pulisce qualcuno
io affitto parole
tra uno spettacolo e
l’altro
di tutti gesti imparati
col tempo m’è caro
uno facile da tenere a memoria
quello per dire ci vediamo dopo
senza mai dire quando
né dove
lasciando aperta
l’attesa
da ” Permesso di soggiorno”
di Lino Di Gianni – Feaci Edizioni
https://viatrivero.volerelaluna.it/wp-content/uploads/2021/06/1-emigrazione-2-scaled.jpg 1979 2560 REDAZIONE REDAZIONE2021-06-24 23:03:152021-06-24 23:03:15ll gesto di Lino di Gianni

 Ode ai Migliori di Piergiorgio Longato

Maggio 24, 2021/in Storie /da REDAZIONE

                                                 Ode ai Migliori

                                                   Non ti vedo

                                                   Parlamento,

                                                   non ti sento.

                                                   Sulla Carta

                                                   sei centrale

                                                   (meno male!)

                                                   ma talvolta

                                                   (forse … spesso?)

                                                   estromesso,

                                                   marginale,

                                                   in disparte

                                                   messo ad arte

                                                   da coloro

                                                   (i Signori)

                                                   che fan fuori

                                                   l’escrescenze

                                                   ritenute

                                                   sprovvedute

                                                   e c’infilano

                                                   i magliari

                                                   per affari

                                                   con l’appoggio

                                                   a dire il vero

                                                   dell’Impero

                                                   che da lungi

                                                   sovrintende

                                                   e lo pretende … 

                                                   La pretesa?

                                                   E’ presto detto:

                                                   sai chi metto

                                                   a comandare?

                                                   Un banchiere,

                                                   finanziere

                                                   assoldato

                                                   su due piedi:

                                                   ma lo vedi?

                                                   E’ il Migliore!

                                                   Un eletto

                                                   prediletto

                                                   dalla Troika,

                                                   dai Mercati

                                                   (sian lodati!).

                                                   Dal Signore

                                                   forse unto …

                                                   per l’appunto!

                                                   Quanti elogi

                                                   sui giornali

                                                   (tutti uguali):

                                                   è arrivato

                                                   il salvatore,

                                                   il fautore

                                                   di riforme

                                                   e di ristori

                                                   ancor maggiori

                                                   come chiede

                                                   con vigore

                                                   e con fervore

                                                   la congrega

                                                   dei Migliori:

                                                   prima fuori,

                                                   ora ai posti

                                                   di comando

                                                   sghignazzando

                                                   al sol pensiero

                                                   del bottino:

                                                   che destino

                                                   fortunato!

                                                   Con l’aiuto

                                                   ottenuto

                                                   (ma che dico?!)

                                                   Si è trattato

                                                   del dettato

                                                   perentorio

                                                   che ha sancito

                                                   e stabilito

                                                   che di Conti

                                                   si fa a meno

                                                  e sul treno

                                                   dei Migliori

                                                   sol piu’ maghi …

                                                   né mai paghi …!!!!

                                                   Qualche cenno

                                                   ulteriore

                                                   – fior da fiore –

                                                  

                                                   alla squadra

                                                   dei Divini

                                                   sopraffini

                                                   che dall’alto

                                                   ci accudisce

                                                   e custodisce.

                                                   Va da sé

                                                   che l’inizio

                                                   piu’ propizio

                                                   spetti al grande

                                                   decorato

                                                   e venerato

                                                   generale

                                                   degli alpini

                                                   che ai vaccini

                                                   sovrintende:

                                                   di ospedale

                                                   in ospedale

                                                   gira in tuta

                                                   tutto fiero

                                                   per l’intero

                                                   nostro suolo:

                                                   dai cannoni …

                                                   ai miei polmoni!

                                                   A seguire

                                                   nella lista

                                                   entra in pista

                                                   il tagliator

                                                   di fannulloni

                                                   che a milioni

                                                   anni or sono

                                                   impietoso

                                                   e assai iroso

                                                   insultava

                                                   con offese

                                                   a piu’ riprese.

                                                   Or li ama:

                                                   che portento

                                                   lo strumento

                                                   del potere!

                                                   Muta il volto,

                                                   non piu’ stolto

                                                   ma la faccia

                                                   – così posta –

                                                   resta tosta!!!

                                                   Nel governo

                                                   dei potenti

                                                   e dei portenti

                                                   a trattar

                                                   coi territori

                                                   rosa (!) e mori

                                                   è comparsa

                                                   un po’ a sorpresa

                                                   – mai arresa!-

                                                   la signora

                                                   che in passato

                                                   ha coniugato

                                                   senza tema:

                                                   distruzione

                                                   e istruzione

                                                   (quella pubblica

                                                   ovviamente):

                                                   non per niente

                                                   ripescata

                                                   dai Migliori

                                                   è sugli allori.

                                                   Resta dunque

                                                   il quesito

                                                   mai sopito:

                                                   nell’italico

                                                   stivale

                                                   quanto vale

                                                   il suffragio

                                                   cosiddetto

                                                   universale?

                                                   Assai poco

                                                   a quanto vedo

                                                   – e ti credo!? –

                                                   A regnare 

                                                   – non  votati –

                                                   i Mercati.

                                                   Sempre loro!

                                                   Onnipotenti,

                                                   mai contenti

                                                   -vedi Grecia-

                                                   sanguinari:

                                                   o la impari

                                                   bene o male

                                                   la lezione

                                                   che ti s’impone

                                                   o rassègnati:

                                                   sei fuori

                                                   quindi muori!

                                                   Dai miliardi

                                                   di Brussel

                                                   – grazie al ciel! –

                                         

                                                   si riparte

                                                   ma attenzione:

                                                   transizione

                                                   vuole dire

                                                   per costoro

                                                   (tutti in coro)

                                                   in sostanza

                                                   piu’ privato,

                                                   esentato

                                                   da controlli

                                                   rilevanti

                                                   e sacrosanti:

                                                   piu’ cemento,

                                                   strade e ponti

                                                   sopra i mari,

                                                   su dai monti!

                                                   Dalle Alpi

                                                   allo Stretto

                                                   il concetto

                                                  

                                                   è sempre quello:

                                                   il profitto

                                                   dritto dritto

                                                   quatto quatto

                                                   ricompare

                                                   a ben guardare

                                                   mascherato:

                                                  si scrive  “Green Deal”,

                                                   si legge piu’ PIL!!

                                                   Tutto questo

                                                   un po’ sgomento

                                                   io rammento

                                                   e ribadisco:

                                                   non ti sento

                                                   Parlamento,

                                                   né ti vedo,

                                                   offuscato e

                                                   scavalcato

                                                   dalla cricca

                                                   esclusiva

                                                   e molto schiva

                                                   dei supremi:

                                                   gli Eletti …

                                                   mai eletti!!

                                                   Ora basta!

                                                   Ridar peso

                                                   al vilipeso

                                                   organismo

                                                   assembleare

                                                   può aiutare.

                                                   Questo è quanto.

                                                   Come fare?

                                                   Ritornare

                                                   quanto prima

                                                   al sistema

                                                   senza tema

                                                   in assoluto

                                                   egualitario,

                                                   mai elitario:

                                                   il sistema

                                                   elettorale

                                                   proporzionale!

                                                   A gran voce

                                                   riasserire

                                                   e ribadire:

                                                   il sistema

                                                   elettorale

                                                   proporzionale!!

                                                  

Piergiorgio Longato è tra i soci fondatori di “Volere la luna”, fino all’anno scorso  responsabile di una Biblioteca civica nell’area metropolitana torinese.  Dagli anni ’70 del secolo scorso impegnato nelle lotte ambientaliste, antinucleari e pacifiste.

 

                                                  

                

 

                                                  

                                                  

                                                                                   

https://viatrivero.volerelaluna.it/wp-content/uploads/2021/05/odeaimigliori-1-1030x931-1.jpg 931 1030 REDAZIONE REDAZIONE2021-05-24 19:46:592021-06-24 23:32:11 Ode ai Migliori di Piergiorgio Longato

Lettera aperta alla RAI da parte di studiosi del Medio Oriente Contemporaneo

Maggio 15, 2021/in In primo piano, Storie /da REDAZIONE
«Spettabile redazione,
siamo studiose e studiosi di Medio Oriente contemporaneo, e come tali ci confrontiamo quotidianamente con la difficoltà di analizzare e raccontare i conflitti in corso, i diversi punti di vista, le aspirazioni e le recriminazioni delle parti coinvolte. Ci confrontiamo con la difficoltà di spiegarlo in termini comprensibili e onesti. Soprattutto, cerchiamo di analizzare il presente alla luce degli eventi passati, delle dinamiche, complesse e articolate, che danno forma a quanto accade oggi.
La copertura offerta negli ultimi giorni dalle vostre testate non è all’altezza della completezza che dovrebbe caratterizzare un servizio pubblico di informazione.
La rapida evoluzione degli avvenimenti, soprattutto nella striscia di Gaza, porta a concentrarsi sui combattimenti. Si finisce per parlare solo dei razzi di Hamas, come se questo fosse l’unico aspetto della vicenda. Non lo è, come spiegano fonti sia palestinesi sia israeliane.
Si moltiplicano le testimonianze di violenti scontri a Lod, Nazaret, Giaffa, Haifa e Acri.
Riteniamo fondamentale una spiegazione completa e corretta di quanto accade, dando conto della pluralità di punti di vista sia da una parte sia dall’altra, e di come si è arrivati fin qui.
È necessario spiegare il processo di incremento delle violenze e provocazioni delle ultime settimane, a partire da quanto accaduto nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme est (che, secondo il diritto internazionale, fa parte dei territori occupati da Israele nella guerra del 1967).
Il tentativo di espellere con la forza gli abitanti dalle loro case è l’ultimo episodio di una storia che, a partire dal 1948, ha costretto all’esilio centinaia di migliaia di palestinesi. Le vicende di Sheikh Jarrah, che hanno innescato l’ondata di violenza delle ultime ore, devono essere spiegate nell’ambito dell’espansione degli insediamenti illegali di coloni attorno a Gerusalemme est e nei territori occupati della Cisgiordania. Tali insediamenti, frutto di una strategia ben spiegata da studiosi come Eyal Weizman, hanno costituito uno dei più grandi ostacoli a qualsiasi tentativo negoziale.
Dalla mostra fotografica “Gaza vista dai suoi bambini” a cura dell’UNICEF
Va rilevata la plateale strumentalità delle argomentazioni utilizzate da gruppi legati all’estrema destra del partito Otzma Yehudit e del deputato Bezalel Smotrich. La retorica e le azioni di questi gruppi hanno ricevuto una inusitata copertura politica nelle recenti elezioni per il rinnovo della Knesset da parte del primo ministro uscente, indagato ma ancora in carica. Sarebbe importante spiegare come l’innesco delle violenze di questi giorni abbia avuto luogo nel contesto dei tentativi di costituire una maggioranza alternativa all’interno del paesaggio politico israeliano, dell’elezione del nuovo presidente dello stato di Israele, così come delle future elezioni palestinesi.
Sarebbe importante dare conto delle voci critiche che esistono nella parte israeliana e nella parte palestinese. Appiattire la posizione palestinese solo sui razzi sparati da Hamas, come fatto in questi giorni, significa silenziare e oscurare la pluralità di voci palestinesi che chiedono giustizia e uguale dignità.
Sono tutte vicende che si possono spiegare con chiarezza anche con un numero limitato di battute.
Le letture unilaterali e le semplificazioni, come per esempio quella che riduce il conflitto del 1948 a una “aggressione giordana allo stato di Israele”, non sono un servizio utile al pubblico, che necessita e merita un’informazione completa e corretta.
La Rai superi la narrazione unilaterale e semplicistica !»
Francesco Mazzucotelli, Università di Pavia
Lucia Sorbera, University of Sydney
Rosita Di Peri, Università di Torino
Sesamo – Società per gli Studi sul Medio Oriente
Monica Ruocco, Università di Napoli “L’Orientale”
Francesca Biancani, Università di Bologna
Samuela Pagani, Università del Salento
Daniela Pioppi, Università di Napoli “L’Orientale”
Paola Rivetti, Dublin City University
Arturo Marzano, Università di Pisa
Rossana Tufaro, Università La Sapienza, Roma
Chiara Maritato, Università di Torino
Maria Elena Paniconi, Università di Macerata
Leila El Houssi, Università La Sapienza, Roma
Nicola Perugini, University of Edinburgh
Ruba Salih, SOAS University of London
Estella Carpi, University College London
Simona Taliani, Università di Torino
Gennaro Gervasio, Università Roma Tre
Roberto Beneduce, Università di Torino
Anna Baldinetti, Università di Perugia
Paolo Branca, Università Cattolica, Milano
Lorenzo Casini, Università di Messina
Alberto Tonini, Università di Firenze
Patrizia Manduchi, Università di Cagliari
Elisa Giunchi, Università degli studi di Milano
Sara Borrillo, Università di Napoli “L’Orientale”
Maria Chiara Rioli, Università Ca’ Foscari, Venezia
Lea Nocera, Università di Napoli “L’Orientale”
Nicola Melis, Università di Cagliari
Ada Barbaro, Università La Sapienza, Roma
Dalla mostra fotografica “Gaza vista dai suoi bambini” a cura dell’UNICEF

 

Sono oltre 30 le manifestazioni che si sono tenute in numerose città italiane tra sabato 16 e domenica 17 maggio, per esprimere solidarietà al popolo palestinese.

Circa 3.000 persone sono scese in piazza Castello a  Torino per partecipare ad un presidio “Pro Palestina”.

La manifestazione è stata organizzata dal gruppo “Progetto Palestina” in occasione della Nakba, “la catastrofe” che  ricorda. “l’esodo forzato di oltre 700mila palestinesi, la distruzione di oltre cinquecento villaggi e l’inizio del processo di colonizzazione della Palestina”.

La società civile, donne e  uomini amanti della pace, della libertà e della giustizia sono stati invitati dalla Comunità palestinese a manifestare solidarietà nelle varie piazze d’Italia il 15 Maggio 2021

Roma, ore 16.00 piazza Esquilino

Napoli, ore 16.00 piazza del Plebiscito

Savona, ore 17.30 piazza Mameli

Bologna, ore 15.00 Piazza Unità

Pisa, ore 17.30 Piazza XX Settembre

Firenze, ore 16.00 via De Martelli

Empoli (FI) ore17.00 Piazza della Vittoria

Vicenza ore 10.30 Campo Marzo

Brescia ore 16.30 Largo Formentone

Livorno ore 17.30 Piazza Grande

Parma, ore 15.00 Piazza Garibaldi

Pavia, ore 17.00 Piazza della Vittoria

Trento, ore 16.00 Piazza Duomo

Torino, ore 15 Piazza Castello

Salerno, ore 17.30 Piazza Caduti di Brescia

Catania, domenica 16 maggio ore 18.00 Piazza Stesicoro

(i disegni  sono di Gianluca  Costantini)

https://viatrivero.volerelaluna.it/wp-content/uploads/2021/05/186518965_3890748927639963_1307292113316551637_n-1-scaled.jpg 1062 2560 REDAZIONE REDAZIONE2021-05-15 18:14:172021-05-19 08:38:18Lettera aperta alla RAI da parte di studiosi del Medio Oriente Contemporaneo

50, splendide, primavere

Maggio 8, 2021/in Storie /da REDAZIONE

il manifesto 50 | il manifesto

Ora, che compie 50 anni, ha poche rughe, è in forma, forte, tenace. Combattivo come il primo giorno, quel 28 aprile del 1971 che è ormai la data di una storia giornalistica così lunga da rendere il manifesto, tra i quotidiani nazionali, il più longevo dopo La Stampa e il Corriere della Sera. Il suo intreccio di ideali vive nel cuore e nella mente di milioni di persone; una storia politica maturata nel 1969 con l’omonima Rivista e subito dopo con la nascita del gruppo extraparlamentare; una vicenda collettiva, di una comunità di donne, uomini, ragazze, ragazzi e esponenti della vecchia guardia, che ci sostengono nella indefessa convinzione che un mondo diverso sia possibile.

Norma  Rangeri

https://viatrivero.volerelaluna.it/wp-content/uploads/2021/05/manifesto-bimbo-005.jpg 857 1170 REDAZIONE REDAZIONE2021-05-08 22:38:452021-05-08 22:38:4550, splendide, primavere

Una graphic novel racconta la realtà della migrazione

Maggio 6, 2021/in Storie /da REDAZIONE

Tempo di lettura stimato: 3 minuti

“La strada è deserta. Non c’è nessuno. Ci siamo solo io e la mia valigia vuota”.

Bufiis: parola somala che un tempo voleva dire “gonfiare qualcosa”, oggi usata per descrivere il desiderio di partire, di andare a vivere altrove. «Una sorta di groviglio che ti prende allo stomaco, lo stesso di quando hai una voglia matta di evadere da una prigione – spiega Igiaba Scego nella prefazione della graphic novel Back way. Viaggi di sola andata con ritorno (AA. VV. Mesogea, 2020, pp. 175, € 18,00)–. Non ti dà tregua, ti riempie di angoscia e ti porta a intraprendere viaggi pericolosi».

Ed è proprio di bufiis che parlano gli autori di queste tavole. Cinque fumettiste e altrettanti fumettisti di grande talento e sensibilità, coordinati dal graphic journalist e attivista Gianluca Costantini, che raccontano, ciascuno col proprio stile, la realtà dei migranti. Il progetto è nato da un workshop svoltosi a gennaio all’interno del Progetto Rec (Reti efficienti per il contrasto alle discriminazioni) presso la ong Gus (Gruppo umana solidarietà) di Macerata: grazie a esso, i dieci artisti hanno avuto modo di ascoltare le storie di chi parte e di chi accoglie, di confrontarsi con temi di grande attualità, di esprimere con creatività e un’interessante pluralità di linguaggi vicende che non sempre si ha la possibilità di conoscere.

 

Chiara Cesalli                                            Giuseppe Lanzone                                              Majid Bita

Da dove inizia il viaggio? Da un back way, come usano dire i gambiani, ossia da un’uscita sul retro, che conduce a un futuro incognito. Un futuro che Giuseppe Lanzone delinea in “Mamasinta” (il progenitore di  tutti i Masai), ripensando il rituale della danza del guerriero attraverso cui i giovani dimostrano di possedere abilità e forza; forse anche quelle di guardare avanti, verso un nuova speranza, oltre il mare.

Una prospettiva che, nel caso di “Radici”, diventa per Andrea Cammareri un viaggio sino all’Italia, in cui il sogno, inizialmente deluso, trova nuova linfa e speranza proprio là dove si sono lasciati i propri affetti. C’è chi, ancora, spezza per necessità quelle radici, e s’incammina, con una valigia simbolicamente vuota, in un’oscurità e una solitudine che anelano alla luce, come per Majid Bita in “I ricordi degli uomini invisibili”; mentre in “Paura del mare” di Letizia Depedri ci si confronta con i propri fantasmi, per arrivare a capire che non sono poi così diversi da quelli che vengono discriminati, considerati “altro”, pericolosi.

Frammenti di vita, aspirazioni, delusioni, emozioni contrastanti, sofferenze. «Sei indifesa, completamente sola», dice la protagonista dell’ultimo racconto, che dà il titolo al libro. Chiara Cesalli inserisce nel suo eloquente bianco e nero un unico colore: il rosso del sottile filo che la donna infila nella cruna di un ago, profilo del cuore dolente di una madre in partenza per dare un futuro ai propri figli, legame con la sua terra.

«Un libro in cui immergersi – sottolinea Scego –, un libro che fa male, un libro necessario».

(Paola Babich)

l’immagine  è di Gianluca Costantini

https://viatrivero.volerelaluna.it/wp-content/uploads/2021/05/Immagine4.jpg 631 1170 REDAZIONE REDAZIONE2021-05-06 09:36:222021-05-06 13:17:31Una graphic novel racconta la realtà della migrazione

1° maggio a Torino: 1976-2019

Aprile 30, 2021/in Storie /da REDAZIONE

 

 

Il primo maggio è, per Torino, una festa particolare.

Più che altrove: per ragioni storiche e per la struttura operaia (almeno fino a qualche anno fa) della città. Il corteo, da piazza Vittorio a piazza San Carlo, nel cuore della città, è un appuntamento irrinunciabile. Sempre uguale nella sua organizzazione e nei suoi riti e sempre diverso perché condizionato dalla situazione politica e dagli umori che attraversano il mondo del lavoro e i movimenti. Così si sono alternati, negli anni, cortei festosi e pacifici e altri caratterizzati da tensioni e scontri.

Ma una cosa – caratteristica unica nel panorama nazionale e internazionale – non è mai mancata dal lontano 1976: la satira, irridente e corrosiva, nei confronti dei “padroni” e della politica che li rappresenta. A metterla in scena sono stati, negli anni, soprattutto Piero Gilardi, artista e militante di fama mondiale, e Pietro Perotti, ex operaio Fiat. Dalle loro mani e dalle loro botteghe sono uscite caricature memorabili dei principali personaggi della scena economica e politica (da Gianni Agnelli a Giulio Andreotti, da Berlusconi a Bossi, da Craxi a Salvini), figure allegoriche le più diverse e fantasiose e, poi, draghi, mostri, lombrichi, uccelli, pesci, meduse… E i cortei sono diventati sequenze di pupazzi colorati, di uomini, donne e animali di cartone, di cartapesta e, in ultimo, di gomma piuma. Di maschere inverosimili e grottesche indossate o portate a spalla, con accompagnamento di cartelli, striscioni, slogan e canti. Un vero e proprio teatro di strada, l’espressione di una cultura genuinamente popolare.

Quest’anno le vie e le piazze sono vuote e c’è un silenzio irreale.

Ma l’animazione, i pupazzi, le maschere, il teatrino della politica e dei suoi mediocri attori continuano ad essere presenti. Attraverso un libro, curato da Roberto Patrucco, con disegni di Carlo Minoli e testi di Livio Pepino, che raccoglie e contestualizza le creazioni di Gilardi e di Perotti, ripartite per anni, dal 1976, appunto, al 2019. E, poi, attraverso un video in cui le animazioni di vecchi cortei si intrecciano con quelle dello scorso anno e con le bozze e i disegni di quelle preparate per quest’anno e rimaste in bottega.

Perché il 1° maggio, nonostante tutto, è sempre una festa affascinante! E, dunque, ecco  il filmato di Pietro Perotti.https://www.youtube.com/watch?v=4BnRrdtJoW0&t=484s

 

https://viatrivero.volerelaluna.it/wp-content/uploads/2021/04/IMG-20170501-WA0022-scaled.jpeg 1440 2560 REDAZIONE REDAZIONE2021-04-30 08:16:182021-04-30 12:15:111° maggio a Torino: 1976-2019
Aprile 28, 2021/in Storie /da REDAZIONE
“Ogni movimento rivoluzionario è romantico, per definizione”.

27 aprile 1937: 84 anni fa moriva, dopo una lunga prigionia, Antonio Gramsci.

Cimitero acattolico di Roma
disegno di Gianluca Costantini, Elettra Stamboulis –
Cena con Gramsci Edizioni BeccoGiallo
https://viatrivero.volerelaluna.it/wp-content/uploads/2021/04/Antonio-Gramsci-✆-Gianluca-Costantini-©-Gramscimania.jpg 724 514 REDAZIONE REDAZIONE2021-04-28 16:06:302021-04-28 16:08:51

Bruneri Teresa in Comelli 1. 12. 1944

Aprile 24, 2021/in Storie /da REDAZIONE

Nata a Rossiglione, in provincia di Genova, il 5 agosto 1912, casalinga. Giunta a Torino nel settembre 1941 proveniente da Lanzo Torinese, si stabilì con la famiglia in via Nicola Fabrizi 45. Partigiana della 3ª brigata Sap autonoma arrestata nell’agosto 1944 e condotta in via Asti, venne fucilata a Cafasse il 1° dicembre 1944.

Donne piemontesi nella lotta di liberazione, cit., p. 32″ (1)

Note

(1) Testo tratto da Adduci, Nicola [et al.] (a cura di), Che il silenzio non sia silenzio. Memoria civica dei caduti della Resistenza a Torino, Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà – Istoreto, Torino 2015, p. 102

https://viatrivero.volerelaluna.it/wp-content/uploads/2021/04/20210424_191519x-scaled.jpg 2560 2063 REDAZIONE REDAZIONE2021-04-24 20:56:012021-04-25 00:48:09Bruneri Teresa in Comelli 1. 12. 1944
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