hanno dato una mano
VOLERE LA LUNA si è costituita il 27 marzo 2018 nello storico Caffè Basaglia di via Mantova 34 a Torino. 29 i primi soci che hanno definito uno statuto dal preambolo esplicito e impegnativo: «Volere la luna significa proporsi quello che può sembrare impossibile a molti, ma che in realtà dovrebbe essere normale: cambiare radicalmente il proprio modo di essere, di pensare, agire, cooperare e aggregarsi, tenendo fermi i valori di riferimento di un solidarismo radicale. Il mondo è cambiato, è ora di cambiare noi stessi. E il nostro modo di stare insieme. A cominciare da tre obiettivi primari: contrastare le diseguaglianze, promuovere ma soprattutto praticare forme di partecipazione solidale, favorire la rinascita di un pensiero libero e critico. Cioè non limitarsi a proclamare i propri valori, ma praticarli concretamente, con azioni positive quotidiane, creazione di occasioni di prossimità, di spazi, anche limitati, di relazione, di strumenti di comunicazione aperti e critici». Sono passati, da allora, quasi tre anni. Anni di attività intensa, anche se frenata, nell’ultimo periodo, dalla pandemia. Abbiamo ristrutturato e aperto al quartiere (e non solo) la sede di via Trivero 16, organizzato incontri di carattere politico e culturale, aperto sportelli di consulenza legale, sanitaria e sui temi della casa, contribuito a un progetto di aiuto alimentare a famiglie in difficoltà per la pandemia, partecipato a iniziative ed eventi politici e molto altro ancora. E abbiamo riscoperto occasioni per stare insieme a discutere e anche semplicemente in modo conviviale.
Di tutto questo sono rimaste tracce: fotografie, illustrazioni, disegni. Carlo Minoli e Roberto Patrucco, con la consueta cura e abilità, le hanno sistemate e organizzate in una “cronologia” che comprende ben 102 tappe: un contributo importante per scrivere e documentare la nostra piccola storia. (Vedi intera cronologia)
La storia oggi
Lo spazio di via Trivero e consta di un’area di complessivi 651 mq, su cui insistono una piccola palazzina di due piani fuori terra (tre stanze e un infernotto), un ampio capannone (di circa 100 mq), dei piccoli magazzini e un’area verde circostante. Il complesso, di Proprietà del Centro Studi Gobetti, è in uso a Volere la luna in forza di contratto di locazione.
Il 2019 è stato il primo anno di attività dell’Associazione e le iniziative sono state limitate per la contestualità dei lavori di ristrutturazione dei locali, in particolare del capannone.
Sul piano sociale sono stati aperti al pubblico due sportelli di consulenza legale e sanitaria, gestiti da avvocati e medici (con il patrocinio della Circoscrizione).
Sul piano culturale sono stati realizzati dibattiti, proiezioni cinematografiche sulla storia sociale di Torino e conferenze; è stata allestita una biblioteca; è stata avviata una ricerca partecipata sulla realtà del quartiere e i suoi bisogni sociali e culturali; sono state realizzate attività di formazione artistica e iniziative di animazione sul territorio, in collaborazione con l’Officina Creativa di Pietro Perotti, artista e maestro della gommapiuma.
Sono stati instaurati rapporti di collaborazione con la Circoscrizione che ha anche concesso il patrocinio ad alcune iniziative e con diverse realtà del territorio e non solo: Associazione Museo Nazionale del Cinema, Officina Creativa, Associazione Alta Parella-Pellerina, Associazione dei Sardi “A. Gramsci”, ARCI, Centro Provinciale Istruzione Adulti ecc.
Fino alle limitazioni imposte dalle misure di contenimento della pandemia la sede è stata aperta al pubblico in orari pomeridiani prefissati (in particolare per l’accesso agli sportelli) e in occasione delle iniziative culturali.
L’accesso ai locali è agevole e privo di barriere per gli spazi esterni e il capannone mentre ci sono alcuni scalini per l’accesso ai locali della palazzina.
Una quantificazione e una descrizione attendibile del pubblico/cittadinanza che frequenta il centro è, allo stato, impossibile, per il periodo limitato di apertura e il carattere saltuario delle iniziative svolte.
Le proiezioni cinematografiche e i dibattiti hanno avuto presenze sino a 100 persone.
La fascia di pubblico coinvolta è soprattutto superiore a 50 anni.
La storia domani
Per il futuro intendiamo affiancare a un solido insieme di attività culturali il restauro/ riqualificazione del capannone nonché alcuni lavori per la messa a punto definitiva della palazzina (già in molta parte sistemata nei mesi scorsi). Le due cose sono strettamente connesse perché il pieno dispiegarsi delle attività culturali previste richiede locali idonei, allo stato solo parzialmente esistenti. Gli interventi di restauro/riqualificazione comprendono il pieno risanamento di alcuni locali della palazzina (in particolare il seminterrato) e la sistemazione dell’area esterna (pergolato, area vede e giardino, locali magazzino) ma soprattutto la trasformazione del capannone al fine di renderlo fruibile per proiezioni cinematografiche, conferenze, incontri pubblici, assemblee eccetera. Il capannone ha una dimensione di circa 100 mq ed è dunque idoneo per ospitare tali attività ma è attualmente privo di aerazione adeguata, di servizi igienici, di isolamento termico e di impianto di riscaldamento. Non è, dunque, sufficiente un intervento di semplice manutenzione seppur straordinaria ma è necessario un vero e proprio rifacimento. Il progetto predisposto, oltre ad essere tecnicamente adeguato, presenta due aspetti fondamentali, sotto il profilo culturale, che merita segnalare: a) la previsione di un uso di materiali innovativi e di tecnologie sostenibili e b) la previsione di modalità di progettazione partecipata e di autocostruzione, cioè di realizzazione attraverso l’attività diretta dei soci dell’associazione e il coinvolgimento di giovani interessati in attività formative. In particolare è previsto che, durante la ristrutturazione, una équipe di architetti e tecnici organizzi workshop di formazione e divulgazione. Ciò risponde a un bisogno di appartenenza e di benessere sociale e aumenta la consapevolezza sull’uso del bene comune. Le attività culturali sono programmate nell’arco di 24 mesi e si incrementeranno con il completamento dei lavori di ristrutturazione. Al termine degli stessi il nuovo spazio offrirà al territorio, per la parte che qui interessa, un’ampia gamma di servizi e iniziative in una prospettiva tesa a favorire la partecipazione della cittadinanza e a costruire, insieme a una crescita culturale diffusa, una rete significativa di rapporti sociale e di integrazione. Per far ciò sarà ricercata e sviluppata la collaborazione con le realtà che operano nel territorio, in particolare a livello giovanile, con l’intento di far diventare la struttura di via Trivero un luogo di incontro di persone e di associazioni.
Fin da ora è programmata, alla ripresa dopo il termine delle limitazioni imposte dalla pandemia, una serie di attività culturali compatibili con l’attuale condizione dei locali. Si prevedono, in particolare:
- a) la raccolta di documenti e testimonianze sulla associazione politica e il circolo culturale che hanno fatto vivere la struttura per l’intera seconda metà del secolo scorso e sui loro rapporti con il quartiere. La ricerca, svolta con l’apporto e la consulenza di storici e sociologi, si attuerà, tra l’altro, attraverso interviste videoregistrate e porterà alla elaborazione di una pubblicazione e di materiali audiovisivi a disposizione della cittadinanza (alla quale saranno presentati con apposite iniziative);
- b) una ricerca partecipata, anch’essa progettata e realizzata con l’ausilio di specialisti a livello universitario, sulla realtà del quartiere, i suoi bisogni sociali e culturali (comprensiva della mappatura dei servizi e delle opportunità esistenti). La finalità della ricerca è, ovviamente, la conoscenza approfondita della realtà del territorio ma, allo stesso tempo, il coinvolgimento di settori della popolazione (fonte, essa stessa, di crescita culturale);
- c) svolgimento, in collaborazione con il laboratorio di Pietro Perotti, di attività di formazione grafica e artistica, soprattutto con la costruzione di oggetti e maschere di animazione (proseguendo iniziative di formazione e presenza sul territorio già in atto con la collaborazione dell’Associazione museo nazionale del cinema e con il patrocinio della circoscrizione);
- d) inizio di costituzione di un centro di documentazione sui temi oggetto delle attività svolte nel secolo scorso nella palazzina di via Trivero.
A lavori di ristrutturazione ultimati (prevedibilmente nella primavera 2020) le attività culturali previste andranno a regime.
Si prevedono in particolare, a fianco delle attività sopra elencate:
- a) cicli di proiezioni cinematografiche tematiche con cadenza settimanale, durante l’intero anno;
- b) cicli di conferenze e dibattiti, preferibilmente collegati ai filoni di approfondimento precedentemente indicati e a tematiche del territorio;
- c) incontri su culture e tradizioni delle comunità di migranti presenti sul territorio organizzati insieme alle stesse;
- d) corsi di lingue e scrittura creativa;
- e) realizzazione di un’aula studio con ampi orari di apertura;
- f) realizzazione di eventi musicali.