8 marzo in piazza con i movimenti per lo sciopero femminista transfemminista e transnazionale. Le immagini.
Perchè uno sciopero globale femminista e transfemminista?
Le violenze di genere sono per noi tutte le violenze fisiche e psicologiche che viviamo in quanto persone socializzate come donne, tutte le discriminazioni, le violenze della precarietà del lavoro, le violenze di un sistema sanitario che continua a non curarci adeguatamente ed a normare i nostri corpi, le violenze razziste che pervadono il nostro sistema sociale, le violenze abiliste, grassofobiche ed eterocisnormate contro l’autodeterminazione dei nostri corpi, le violenze dei ruoli di genere imposti che viviamo quotidianamente nelle nostre case.
Scioperiamo contro ogni guerra ed imperialismo, contro il profitto delle industrie belliche, consapevoli del rischio che corrono i corpi delle nostre sorelle, diventando terreno di conquista e violenza. Scioperiamo per dire ancora insieme no a questa guerra e no a un ordine globale che si basa sulla violenza machista per legittimare ogni gerarchia e per intensificare lo sfruttamento.
Scioperiamo insieme dal lavoro produttivo, dai contratti senza garanzie che non ci permettono di pagare l’affitto, di programmare il futuro, di scegliere liberamente quando diventare madri, di curarci quando stiamo male. Scioperiamo insieme, perché lo sciopero non diventi un privilegio per pochɜ ancora tutelatɜ dalla copertura sindacale, scioperiamo per rendere visibile chi ha contratti e modalità di lavoro che non permettono lo sciopero, per chi è costantemente sotto il ricatto del licenziamento, per e con lɜ studenti in alternanza, per chi un contratto non ce l’ha o non ce l’ha più.
Scioperiamo dal lavoro essenziale che si dimentica che ad essere essenzialɜ siamo noi, dai turni massacranti che hanno ucciso Sara Viva Sorge, dall’impossibilità di assentarsi dal lavoro, scioperiamo per prenderci cura di noi e di loro, e rivendicare un sistema sanitario e un sistema scolastico più umani e finanziati.
Scioperiamo insieme dal lavoro riproduttivo, perché durante la pandemia, con il telelavoro, il tempo del lavoro ha colonizzato il nostro tempo di vita, ha eroso i nostri spazi di libertà e ha stritolato lɜ madri.
Scioperiamo insieme dal lavoro domestico, dalla cura non riconosciuta e senza reciprocità, dagli squilibri di potere nelle case e dai ruoli che ci sono imposti dalla famiglia tradizionale.
Scioperiamo insieme contro una società abilista ed un sistema sanitario pubblico che non si prende cura di noi ed invalida costantemente il dolore delle donne e delle persone con vulva e vagina.
Scioperiamo contro le liste d’attesa degli ospedali pubblici di Torino, che escludono dal diritto alla salute chiunque non possa pagarsi una visita nel privato.
Scioperiamo per un aborto libero, sicuro e gratuito, contro gli antiabortisti e gli obiettori di coscienza.
Scioperiamo insieme dal binarismo di genere e dalle norme che ne derivano e ci sono imposte.
Scioperiamo insieme per prenderci cura di noi stessɜ, per dedicarci del tempo, per costruire reti di solidarietà e celebrare la sorellanza contro la competizione che ci viene imposta e ci divide.
Scioperiamo insieme contro il ricatto del permesso di soggiorno, che non permette allɜ migranti di rivendicare i propri diritti, contro le discriminazioni razziste nel mondo del lavoro, il linguaggio razzista e l’indifferenza.
Scioperiamo insieme dal dover sempre dimostrare il nostro valore, dal dover giustificare la nostra esistenza, dallo sguardo maschile e patriarcale che osserva sempre i nostri movimenti e le nostre scelte.
Le violenze di genere sono per noi tutte le violenze fisiche e psicologiche che viviamo in quanto persone socializzate come donne, tutte le discriminazioni, le violenze della precarietà del lavoro, le violenze di un sistema sanitario che continua a non curarci adeguatamente ed a normare i nostri corpi, le violenze razziste che pervadono il nostro sistema sociale, le violenze abiliste, grassofobiche ed eterocisnormate contro l’autodeterminazione dei nostri corpi, le violenze dei ruoli di genere imposti che viviamo quotidianamente nelle nostre case.












