Venerdì 21 maggio alle 16,30 a Torino in Via Trivero 16
col patrocinio della circoscrizione 4 San Donato Campidoglio Parella
è stata presentata la mostra fotografica di Raffaele Santomauro
“Lotte FIAT 1969/1980. Per non dimenticare“
Ha preceduto gli interventi una breve introduzione di Enzo Di Dio che ha descritto le finalità e le iniziative della nostra associazione.
La partecipazione superiore alle attese e le testimonianze puntuali lucide e non prive di una vena autoironica da parte dei protagonisti di quegli anni Angelo Caforio, Pino Farris, Vincenzo Elafro, Pietro Perotti e Raffaele Santomauro hanno reso l’evento piacevole e due ore sono trascorse veloci nel ricordo di quegli anni indimenticabili per chi li ha vissuti con l’intento di tenere vivo il ricordo delle migliaia di operaie e operai, ripresi in queste foto, che hanno lavorato e lottato per la difesa dei diritti e la dignità dei lavoratori.
La pandemia non ha impedito l’allestimento, nella sede di Volere la luna a Torino, di una preziosa mostra fotografica sulla Torino degli anni Settanta vista attraverso le lenti delle lotte per il lavoro e non solo, alla Fiat e in città. La mostra – curata da Pietro Perotti, Carlo Minoli, Roberto Patrucco e Diego Bettiolo – ha per titolo “Lotte alla Fiat 1969-1980: per non dimenticare. Immagini ritrovate dell’operaio Raffaele Santomauro” ed è un percorso tra le fotografie (tutte inedite) scattate in quegli anni da Santomauro, allora operaio a Mirafiori. La finalità della mostra non è un amarcord ma è riassunta nel sottotitolo: «per non dimenticare». Non dimenticare un pezzo di storia torinese e italiana prevalentemente raccontata, in modo deformato, dai vincitori e che merita, invece, una ricostruzione da parte di chi ne è stato protagonista. Di qui la mostra che ricorda il passato per guardare al futuro.
Uno di loro, Pietro Perotti, racconta qui come si è arrivati alla mostra.
…Ci eravamo conosciuti alla Fiat-Mirafiori e avevamo un progetto in comune: documentare le lotte operaie.
Raffaele con la sua Nikon, io con la mia piccola cinepresa super 8. Eravamo sul campo, nell’azione, dove si svolgevano i fatti. Se partiva uno sciopero improvviso, non c’erano fotografi esterni, ma eravamo solo noi a documentare quei momenti irripetibili di storia operaia.
Oltre che essere un bravo fotografo, Raffaele è stato anche un bravissimo meccanico. Un giorno, con tre elettrodi di acciaio inossidabile, aveva costruito un oggetto elicoidale che nessun altro meccanico dei tanti della sua officina era riuscito a capire e a eguagliare. Era il più bravo, ma lui dice che è solo perché aveva una marcia in più, perché già da piccolo dava del tu al ferro e all’acciaio.
Poi arrivò l’autunno del 1980, la sconfitta.
Quel patrimonio di sapere, organizzazione e democrazia, con i consigli di fabbrica, che si era faticosamente formato in quegli anni è andato irrimediabilmente disperso.
Dopo tanti anni, lo avevo cercato parecchie volte ma non lo avevo trovato. Non aveva più il telefono fisso e non era più in rubrica. Gli avevo spedito una lettera con allegati dei DVD dei miei filmati super 8 e delle cose che stavo facendo, ma non avevo avuto risposta.
Nell’ottobre dell’anno scorso, alla presentazione del mio film “Senzachiederepermesso” a Nichelino ci siamo ritrovati.
Mi ha invitato a casa sua e da un armadio ha tirato fuori tante bellissime foto, che lui aveva stampato in grande formato. Erano molti anni che anche lui non le vedeva, si è emozionato e mi ha detto: «Sì! Ero proprio bravo».
Ora alcune di queste immagini vengono esposte in Via Trivero 16, in Borgata Parella, quello che per decenni fu l’indirizzo della storica sezione 39 del P.C.I. e che da più di 3 anni è la sede torinese di Volerelaluna.
Gallery
Alcune immagini della mostra in corso…