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Blog - Ultime notizie

Lettera aperta alla RAI da parte di studiosi del Medio Oriente Contemporaneo

Maggio 15, 2021
«Spettabile redazione,
siamo studiose e studiosi di Medio Oriente contemporaneo, e come tali ci confrontiamo quotidianamente con la difficoltà di analizzare e raccontare i conflitti in corso, i diversi punti di vista, le aspirazioni e le recriminazioni delle parti coinvolte. Ci confrontiamo con la difficoltà di spiegarlo in termini comprensibili e onesti. Soprattutto, cerchiamo di analizzare il presente alla luce degli eventi passati, delle dinamiche, complesse e articolate, che danno forma a quanto accade oggi.
La copertura offerta negli ultimi giorni dalle vostre testate non è all’altezza della completezza che dovrebbe caratterizzare un servizio pubblico di informazione.
La rapida evoluzione degli avvenimenti, soprattutto nella striscia di Gaza, porta a concentrarsi sui combattimenti. Si finisce per parlare solo dei razzi di Hamas, come se questo fosse l’unico aspetto della vicenda. Non lo è, come spiegano fonti sia palestinesi sia israeliane.
Si moltiplicano le testimonianze di violenti scontri a Lod, Nazaret, Giaffa, Haifa e Acri.
Riteniamo fondamentale una spiegazione completa e corretta di quanto accade, dando conto della pluralità di punti di vista sia da una parte sia dall’altra, e di come si è arrivati fin qui.
È necessario spiegare il processo di incremento delle violenze e provocazioni delle ultime settimane, a partire da quanto accaduto nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme est (che, secondo il diritto internazionale, fa parte dei territori occupati da Israele nella guerra del 1967).
Il tentativo di espellere con la forza gli abitanti dalle loro case è l’ultimo episodio di una storia che, a partire dal 1948, ha costretto all’esilio centinaia di migliaia di palestinesi. Le vicende di Sheikh Jarrah, che hanno innescato l’ondata di violenza delle ultime ore, devono essere spiegate nell’ambito dell’espansione degli insediamenti illegali di coloni attorno a Gerusalemme est e nei territori occupati della Cisgiordania. Tali insediamenti, frutto di una strategia ben spiegata da studiosi come Eyal Weizman, hanno costituito uno dei più grandi ostacoli a qualsiasi tentativo negoziale.
Dalla mostra fotografica “Gaza vista dai suoi bambini” a cura dell’UNICEF
Va rilevata la plateale strumentalità delle argomentazioni utilizzate da gruppi legati all’estrema destra del partito Otzma Yehudit e del deputato Bezalel Smotrich. La retorica e le azioni di questi gruppi hanno ricevuto una inusitata copertura politica nelle recenti elezioni per il rinnovo della Knesset da parte del primo ministro uscente, indagato ma ancora in carica. Sarebbe importante spiegare come l’innesco delle violenze di questi giorni abbia avuto luogo nel contesto dei tentativi di costituire una maggioranza alternativa all’interno del paesaggio politico israeliano, dell’elezione del nuovo presidente dello stato di Israele, così come delle future elezioni palestinesi.
Sarebbe importante dare conto delle voci critiche che esistono nella parte israeliana e nella parte palestinese. Appiattire la posizione palestinese solo sui razzi sparati da Hamas, come fatto in questi giorni, significa silenziare e oscurare la pluralità di voci palestinesi che chiedono giustizia e uguale dignità.
Sono tutte vicende che si possono spiegare con chiarezza anche con un numero limitato di battute.
Le letture unilaterali e le semplificazioni, come per esempio quella che riduce il conflitto del 1948 a una “aggressione giordana allo stato di Israele”, non sono un servizio utile al pubblico, che necessita e merita un’informazione completa e corretta.
La Rai superi la narrazione unilaterale e semplicistica !»
Francesco Mazzucotelli, Università di Pavia
Lucia Sorbera, University of Sydney
Rosita Di Peri, Università di Torino
Sesamo – Società per gli Studi sul Medio Oriente
Monica Ruocco, Università di Napoli “L’Orientale”
Francesca Biancani, Università di Bologna
Samuela Pagani, Università del Salento
Daniela Pioppi, Università di Napoli “L’Orientale”
Paola Rivetti, Dublin City University
Arturo Marzano, Università di Pisa
Rossana Tufaro, Università La Sapienza, Roma
Chiara Maritato, Università di Torino
Maria Elena Paniconi, Università di Macerata
Leila El Houssi, Università La Sapienza, Roma
Nicola Perugini, University of Edinburgh
Ruba Salih, SOAS University of London
Estella Carpi, University College London
Simona Taliani, Università di Torino
Gennaro Gervasio, Università Roma Tre
Roberto Beneduce, Università di Torino
Anna Baldinetti, Università di Perugia
Paolo Branca, Università Cattolica, Milano
Lorenzo Casini, Università di Messina
Alberto Tonini, Università di Firenze
Patrizia Manduchi, Università di Cagliari
Elisa Giunchi, Università degli studi di Milano
Sara Borrillo, Università di Napoli “L’Orientale”
Maria Chiara Rioli, Università Ca’ Foscari, Venezia
Lea Nocera, Università di Napoli “L’Orientale”
Nicola Melis, Università di Cagliari
Ada Barbaro, Università La Sapienza, Roma
Dalla mostra fotografica “Gaza vista dai suoi bambini” a cura dell’UNICEF

 

Sono oltre 30 le manifestazioni che si sono tenute in numerose città italiane tra sabato 16 e domenica 17 maggio, per esprimere solidarietà al popolo palestinese.

Circa 3.000 persone sono scese in piazza Castello a  Torino per partecipare ad un presidio “Pro Palestina”.

La manifestazione è stata organizzata dal gruppo “Progetto Palestina” in occasione della Nakba, “la catastrofe” che  ricorda. “l’esodo forzato di oltre 700mila palestinesi, la distruzione di oltre cinquecento villaggi e l’inizio del processo di colonizzazione della Palestina”.

La società civile, donne e  uomini amanti della pace, della libertà e della giustizia sono stati invitati dalla Comunità palestinese a manifestare solidarietà nelle varie piazze d’Italia il 15 Maggio 2021

Roma, ore 16.00 piazza Esquilino

Napoli, ore 16.00 piazza del Plebiscito

Savona, ore 17.30 piazza Mameli

Bologna, ore 15.00 Piazza Unità

Pisa, ore 17.30 Piazza XX Settembre

Firenze, ore 16.00 via De Martelli

Empoli (FI) ore17.00 Piazza della Vittoria

Vicenza ore 10.30 Campo Marzo

Brescia ore 16.30 Largo Formentone

Livorno ore 17.30 Piazza Grande

Parma, ore 15.00 Piazza Garibaldi

Pavia, ore 17.00 Piazza della Vittoria

Trento, ore 16.00 Piazza Duomo

Torino, ore 15 Piazza Castello

Salerno, ore 17.30 Piazza Caduti di Brescia

Catania, domenica 16 maggio ore 18.00 Piazza Stesicoro

(i disegni  sono di Gianluca  Costantini)

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