Niente da dimenticare di Guido Viale

Il libro ricostruisce la storia di Lotta Continua dalla sua nascita nel 1969 allo scioglimento del 1976 e affronta in diversi e dettagliati capitoli tutta la storia del cosiddetto processo Calabresi che vide inquisiti e condannati Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani.
Niente da dimenticare esce in libreria in contemporanea con la messa in onda su Rai Tre, Venerdì 13 gennaio alle ore 21.20, del film-documentario di Tony Saccucci, Lotta Continua.
dove la storia dell’organizzazione viene ripercorsa attraverso diverse immagini d’archivio e le parole tra gli altri di Erri De Luca, Gad Lerner, Donatella Barazzetti e Vicky Franzinetti ospiti delle prime presentazioni del libro organizzate a Torino, Milano e Roma.
Niente da dimenticare sarà presentato Venerdì 13 gennaio alle 18,30 a Torino presso il Polo del ‘900. Insieme all’autore interverranno: Vicky Franzinetti, Marco Revelli e Licio Rossi.
A seguire il libro sarà presentato a Milano venerdì 20 gennaio al Teatro Franco Parenti dall’autore insieme a Gad Lerner domenica 29 gennaio a Roma a  Casetta Rossa Spa, dall’autore insieme a Donatella Barazzetti,  Tano D’Amico e Erri De Luca
Altre presentazioni a febbraio sono già previste a Bologna, Modena, Pergola e Rimini. Tutte le presentazioni saranno ad ingresso libero.
Il libro si divide in due parti.
Le origini di Lotta Continua: “Quello che ha formato e tenuto insieme Lotta continua, e che ancora adesso irrita o intriga amici e nemici a distanza di decenni, sono state l’amicizia e la fiducia reciproca tra persone dall’origine e dal destino più diverso. Un’amicizia e una fiducia formatesi e confermate in un’esperienza comune di qualcosa di raro e straordinario: la conquista di una propria autonomia, sia individuale che collettiva; la costruzione di una propria dignità umana attraverso l’azione e l’assunzione, senza deleghe, delle proprie responsabilità; l’esperienza della scoperta di una socialità libera, al di fuori degli schemi ufficiali, sia del governo che dell’opposizione, sia della cultura accademica che di quella della sinistra ufficiale, sia della gerarchia di fabbrica che di quella sindacale, sia del potere istituzionale che della tradizione del movimento operaio.”
La vendetta: “Trent’anni dopo la strage di Piazza Fontana, del 12 dicembre 1969, gli anni di galera che non erano riusciti a infliggere a Pietro Valpreda li avrebbero fatti pagare ad Adriano Sofri: per aver contribuito, con Lotta Continua, a smascherare il cuore del progetto della “strategia della tensione”. Il difensore di Marino aveva spiegato il senso della sua lunga battaglia giudiziaria, durata dodici anni, per far condannare Sofri, Pietrostefani e Bompressi: per lui il Sessantotto doveva essere rappresentato in giudizio da un collettivo – il famoso Esecutivo di Lotta Continua – mentre Sofri, il cui ruolo di mandante sarebbe stato probabilmente frutto di un equivoco, era stato condannato, perché, invece di sostenere che “il mandante del delitto Calabresi è un mandante collettivo, e non Adriano Sofri, aveva voluto difendere la generazione del ‘68”. Possiamo riconoscere in questa dichiarazione una vera e propria confessione del fatto che tutto il processo è stato attraversato da un insano spirito di vendetta nei confronti della generazione del ‘68 e di Lotta continua in particolare.”
In copertina è riprodotta una prima pagina del quotidiano Lotta Continua del giugno 1975 con le fotografie di Tano D’Amico.
Il libro è in prevendita e in vendita in tutte le librerie on-line e off-line e nel book shop dedicato dell’editore: https://interno4edizioni.bigcartel.com/