Poche idee e ben confuse della Regione Piemonte sulla Sanità pubblica
Poche idee e ben confuse della Regione Piemonte sulla Sanità pubblica
La Regione Piemonte ha presentato al Governo il suo PNRR – Piano di Resilienza e Ripresa per 27 miliardi di euro, dei quali solo € 165 milioni destinati alla sanità regionale, ripartiti con criteri a dir poco strampalati, ad es:
€ 119.000.000 alla sola provincia di Vercelli
€ 10.000.000 a “poli sanitari attrezzati” nei centri sciistici del cuneese,
€ 2.600.000 a un centro di eccellenza non meglio specificato nel Comune di San Nazzaro Sesia, in provincia di Novara
€ 950.000 a un nuovo pronto soccorso in un edificio industriale abbandonato nel Comune di Veglio, in provincia di Biella
€ 0,00 – diconsi zero virgola zero euro – alla Città di Torino, v. https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2021- 04/progetti_recovery_plan_piemonte_per_provincia.pdf
Non un euro di investimenti a Torino nella medicina di territorio per la quale il PNRR di Draghi stanzia 2 (due) miliardi di euro per 1.288 Case della Comunità (ex-Case della Salute) da realizzare entro la metà del 2026.
Entro il 31 ottobre 2021 un decreto ministeriale definirà il modello organizzativo delle Case della Comunità secondo linee d’ indirizzo già indicate nel PNRR stesso.
A queste linee corrisponde il Progetto per “Il Maria Adelaide che Vogliamo” predisposto da medici, tecnici , sindacalisti e abitanti dei quartieri Aurora Rossini Vanchiglia v. http://bit.ly/3ltQYdW. Un contributo che offrono all’Assessore regionale alla Sanità il quale però da mesi non si degna nemmeno di rispondere alla loro richiesta di incontro.
La Regione Piemonte blatera sulla priorità alla medicina di base,
ma sta distruggendo quel che rimane della sanità pubblica
In più di un anno dallo scoppio della pandemia avrebbe ben potuto trasformare il Maria Adelaide e l’Einaudi in Case della Salute, e rimediare alla carenza di servizi sanitari pubblici di territorio per limitare e isolare i focolai di contagio da Covid-19 e procedere alle vaccinazioni. Invece ha messo la nuova etichetta “Casa della Salute” sul vecchio Poliambulatorio di Lungo Dora Savona rimasto lo stesso di 20 anni fa e sprecato centinaia di milioni alle OGR, al Valentino, alle cliniche, laboratori e RSA private per alleggerire gli ospedali pubblici, i pronto soccorso, e togliere i malati dai corridoi, pianerottoli, perfino dalla chiesa interna del San Luigi di Orbassano.
Piuttosto che spendere per la sanità pubblica, arriva a finanziare una campagna di vaccinazione nel centro commerciale Basic Net della Robe di Kappa in corso Regio Parco
Quello della Regione Piemonte NON È un Piano di Resilienza e Ripresa: è chiaramente un Piano di eliminazione del nostro sistema sanitario pubblico a favore del profitto privato
Ci risulta che una sola Consigliera comunale di Torino abbia finora sollevato il problema. Ci auguriamo che altri la seguano non solo nell’assemblea torinese ma anche in quella regionale.
26 aprile 2021:https://lasocietadellacuratorino.wordpress.com
NO a un Recovery Plan per riprodurre l’esistente
Sì a un Recovery Planet per un’alternativa di società
Lunedì 26 aprile 2021 in contemporanea con il sit-in di Montecitorio anche Società della Cura di Torino afferma:
NO a un Recovery Plan per riprodurre l’esistente.
Sì a un Recovery Planet per un’alternativa di società.
Per vedere la diretta da Montecitorio ore 15,30:
https://www.facebook.com/events/1038176026591286