Queste considerazioni vogliono essere una integrazione, con qualche semplice proposta operativa, al documento di Giustino Scotto d’Aniello che ha aperto la giornata sulla situazione abitativa a Torino.
L’assemblea cittadina di sabato scorso sul diritto alla casa a Torino, promossa da Volere la luna, insieme a molte altre associazioni che operano nella città di Torino, è stata molto importante: per la prima volta dopo tanto tempo, si sono confrontate realtà che operano a Torino sul terreno del diritto all’abitare, anche molto diverse fra loro, e che raramente in questi anni si sono confrontate.
Il quadro che è emerso è duplice: da una parte, la questione abitativa presenta aspetti diversi, legati a specifiche situazioni sociali ed economiche (l’edilizia pubblica con la carenza di offerta ed il degrado del patrimonio esistente, il numero enorme degli sfratti, i costi dell’affitto sovente intollerabili per molte fasce di reddito e ancora di piu’ per le donne sole con figli, a fronte di decine di migliaia di alloggi vuoti, il problema dell’alloggio per i migranti, la diffidenza razzista dei proprietari verso i neri, la necessità di alloggi per studenti universitari fuori sede, la situazione drammatica dei senza casa, le difficoltà all’inserimento abitativo dei nomadi), dall’altra è significativa la presenza di una rete di associazioni e organizzazioni che lavorano sul territorio, che lo conoscono e possiedono elementi di inchiesta.
Mettere a frutto questa rete, trasformarla in un coordinamento efficace e funzionale, al di là delle differenze di approccio su alcuni specifici punti e delle diverse specializzazioni, dovrebbe essere il passo successivo: sistematizzare il lavoro di inchiesta e di condivisione delle informazioni; individuare una serie di obiettivi riferiti alle varie tipologie di bisogni (rilancio del pubblico, contrasto agli aspetti più eclatanti di speculazione, individuazione di “nemici” contro cui organizzare campagne di informazione e molto altro ancora)
Altro aspetto significativo dell’iniziativa è stata la partecipazione del neoassessore e le sue dichiarazioni di buone intenzioni sul piano del metodo: una prima sfida potrebbe essere quella di richiedere che l’Istituzione comunale si faccia promotrice e garante della raccolta di informazioni sullo stato del patrimonio edilizio torinese, sulle criticità, e metta questi dati a disposizione di chi opera per il diritto all’abitare e a un abitare decoroso e sostenibile.
La situazione torinese della questione della casa mette in evidenza come il mercato non sia la soluzione, ma il problema: si tratta di ribaltare, quindi, su questo terreno, come si dovrebbe fare anche sulla sanità e l’istruzione, il dogma liberista che dopo trent’anni ci ha portato a questa grave crisi sociale.
Attorno a questa presa di coscienza va costruita l’unità tra i movimenti e tra le diverse associazioni che operano nella società torinese ed è su questa posizione che va costruito il confronto critico e dialettico con la nuova amministrazione comunale.
Riccardo Barbero, ha militato in diverse organizzazioni politiche e sindacali della sinistra. Attualmente pensionato anche dal punto di vista politico. Collabora con i siti workingclass.it e volerelaluna.it.
Davide Lovisolo è stato docente di Fisiologia all’Università di Torino dal 1968 al 2015. Dal 1968 ha militato nei movimenti di base, è stato attivista politico in Avanguardia Operaia e poi in Democrazia Proletaria fino al 1978; dal 1980 al 1991 ha militato nel PCI. È stato uno dei responsabili del movimento per il diritto alla casa a Torino negli anni Settanta, delegato sindacale e esponente del Coordinamento Genitori torinese dal 1992 all’inizio degli anni 2000. Da anni è attivo nella cooperazione sociale.