18 FEBBRAIO 2022 GLI STUDENTI IN PIAZZA A TORINO. Le immagini.

Arrivati dai quattro punti cardinali della città, in decine di cortei, confluiti in quello principale che aveva come punto di partenza Piazza XVIII Dicembre, gli studenti e le studentesse torinesi in lotta hanno dato vita oggi ad una delle manifestazioni più partecipate e determinate viste ultimamente.

Agli occhi degli osservatori non è passata inosservata una consapevolezza nuova rispetto alle piazze viste negli anni recenti.

Meno velleitarismo, più spazio alle istanze reali e, per ora, nessuna strumentalizzazione, da cui sembrano essere ben consapevoli di dover star lontani.

Erano i 48 istituti scolastici di Torino, occupati  in seguito alla piattaforma di rivendicazioni nel cui contenitore figurano il benessere psicologico, i problemi della didattica, il potere decisionale da parte degli studenti, le strutture fatiscenti e i mezzi di trasporto insufficienti.

Chiedono le dimissioni del ministro dell’istruzione Bianchi e l’abolizione in toto della legge 107, detta della “Buona Scuola”, comprese tutte le attività di alternanza scuola-lavoro non formative e anzi atte a creare divisioni e sfruttamento nel mondo della scuola e che hanno portato alla morte dei giovanissimi Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci.

Hanno seguito il corteo CGIL CISL e UIL, Rifondazione Comunista, i Cobas, varie associazioni, tanti i professori che manifestavano piena solidarietà; tutti a debita distanza perchè la piazza è stata e doveva essere solo ed unicamente dei veri protagonisti.

L’irruzione tentata all’interno della sede dell’Unione Industriali è stata dichiaratamente dimostrativa e va dato atto alle forze dell’ordine di non avere ecceduto nella reazione, rimanendo all’interno dei cancelli di via Fanti, tutto è rimasto quindi ben al di sotto degli standard di violenza cui purtroppo si è stati costretti ad assistere negli ultimi tempi.

Tanto è vero che si rimane increduli nell’apprendere dai media del ferimento di ben sette esponenti delle forze dell’ordine, di cui due “trasportati in ospedale”. I presenti, tra i quali chi scrive, hanno potuto constatare che nei brevissimi istanti in cui tutto si è svolto, gli agenti in tenuta antisommossa e gli scudi levati, hanno dovuto affrontare qualche bombetta di vernice rossa e l’urto di una fanteria leggerissima armata di aste di plastica e poco più, da cui sono usciti senza un graffio, senza dover fare un passo indietro e, per fortuna, nemmeno in avanti. Solo un paio di settimane fa poteva finire molto peggio, quindi, si ripete, va dato atto alle forze dell’ordine di un comportamento in questo caso corretto, come sempre dovrebbe essere.

 

 

 

Fotografie di Diego Bettiolo e Carlo Minoli