Un commento di Claudia Peirone sull’incontro di ieri in Comune a proposito della petizione di “Salviamo la Pellerina”

Il comportamento del Consiglio comunale di Torino, riunito in Commissione per ascoltare i contenuti della petizione presentata dal Comitato “Salviamo la Pellerina”, è stato assai disdicevole nella quasi totalità dei suoi partecipanti.
Lo è stato nei contenuti espressi e nella gestione dell’incontro (soprattutto nell’ultima parte, al momento di dare la parola al Comitato per le conclusioni, quando  abbiamo assistito ad una vera e propria dissuasione dal parlare rivolta al rappresentante, invocando continuamente la possibilità e volontà di far terminare immediatamente la riunione).
Molto, molto antipatico!

Credo che la ragione stia soprattutto in questo: anche un bambino riconosce che costruire un nuovo ospedale (o qualsiasi fabbricato) in prossimità di un fiume (in questo caso la Dora) è un’azione pericolosa e assurda, che nessuna buona amministrazione accetterebbe di eseguire.
Invece, vuoi per (ill)logiche di partito, vuoi per pressioni di lobby, vuoi per scioccaggine (anche questo è un caso, non raro purtroppo), vuoi per denaro per le casse pubbliche in cambio del verde sottratto, ecco che il Consiglio pressoché compatto, ad eccezione del Consigliere 5Stelle ( ma sono tre, e gli altri due non erano ahimè presenti) sostiene la scelta, data ormai per scontata e irrinunciabile, di costruire l’ospedale in zona parco Pellerina.
E allora ecco che si apre lo spazio dell’aggressività, del paternalismo, della falsa sicurezza e fiducia nelle decisioni già (forse) prese.
Al contrario un Consiglio preparato e non prevenuto avrebbe cercato democraticamente di comprendere, argomentare liberamente, lasciare spazi al dubbio, a ulteriori verifiche e/o sospensioni di giudizio. Insomma si sarebbe comportato da buon amministratore dei beni e del verde pubblico.

Ah, il Buon Governo del Lorenzetti!!!
Nella petizione il Comitato ha citato gli articoli 9 e 41 della nostra Costituzione (la carta che dovrebbe guidare le scelte di tutti, a qualsiasi area politica appartengano) , così come questi articoli dovrebbero guidare anche nell’importantissima stesura del nuovo Piano Regolatore della città, naturalmente.
Ebbene l’articolo 9 sostiene che la Repubblica (quindi tutti gli Enti dello Stato, centrali e locali) “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, ANCHE NELL’INTERESSE DELLE FUTURE GENERAZIONI” .
Ebbene mi chiedo se i Consiglieri che accettano lo scempio di un parco cittadino e pubblico si possano sentire onestamente tutori dell’interesse delle future  generazioni…

Claudia Peirone, insegnante di lettere in pensione, ha fatto parte del Comitato torinese per la difesa della Costituzione, dell’associazione CoAbitare e del Movimento per la decrescita felice.