Un estremo atto d’amore. Al cinema teatro Maffei in via Principe Tommaso 5 Torino
di Viso Collettivo e Compagnia GenoveseBeltramo
con Riccardo Salvini, Luca Morino e Federico Pianciola
regia di Viren Beltramo
Opera teatrale tratta dal testo autobiografico di Claudio Foschini
In nome del popolo italiano. Storia di una malavita.
Nato a Roma il 30/7/1949 tra le baracche del Rione Mandrione, Claudio Foschini trascorre la sua infanzia nella miseria, nonostante il clima di solidarietà all’interno della famiglia e della comunità di borgata. Poi il collegio, gli amici, il primo amore, ma anche i reati. Claudio cresce soffocato dalla frustrazione per la sua condizione sociale, una spirale vertiginosa fatta di furti, rapine, arresti e condanne, cocaina ed eroina. Mentre sconta l’ennesima detenzione in carcere, partecipa alla messa in scena dell’Antigone di Sofocle: questa esperienza, vissuta in modo quasi catartico, lo segna profondamente.
L’incontro con le sue memorie è avvenuto nel 2020, in occasione del Premio Lucia (indetto da Radio Papesse in collaborazione con Fondazione Archivio Diaristico Nazionale Pieve Santo Stefano nel contesto del Festival Lucia, festival radiofonico). Il testo ha toccato profondamente gli autori, facendo nascere il desiderio di diffonderlo, raccontarlo e quindi averne cura, inizialmente attraverso un radiodramma diffuso da Radio Papesse che successivamente è diventato la base dell’opera teatrale. Dalle vicende e dalle riflessioni narrate, sebbene spesso di carattere intimo e personale, emerge una forte denuncia delle iniquità sociali e dei soprusi del sistema giudiziario e carcerario. L’ineluttabilità della (mala) sorte per i “miserabili” riecheggia costantemente come una sorta di leitmotiv.
Il titolo dello spettacolo è una citazione del testo riferita all’esperienza di recitazione teatrale che Claudio compie all’interno di un programma di riabilitazione durante uno dei periodi di detenzione in carcere, un’esperienza che gli ha cambiato la vita. Ma per l’autrice e gli autori “l’estremo atto d’amore” rappresenta anche il gesto che ha compiuto lo stesso Claudio nel trascrivere le sue memorie, nel tramandare ai posteri le sue esperienze, tanto personali e intime quanto collettive e politiche. La trasposizione teatrale nasce dalla necessità di Viren Beltramo e di Viso Collettivo di tramandare la sua storia per permettere ad essi stessi, oltre che al pubblico, di poter compiere un altro piccolo ed “estremo atto d’amore”, nella convinzione che sono «le storie con la “s” minuscola, che possono raccontare la Storia con la “S” maiuscola» (parafrasando Saverio Tutino, il fondatore dell’Archivio Diaristico Pieve Santo Stefano dove è stato depositato il diario di Foschini).
Lo sviluppo dello spettacolo
In seguito alla messa in onda del radiodramma, nell’ottobre 2021, Viso Collettivo (Luca Morino, Federico Pianciola e Riccardo Salvini) partecipa ad una residenza artistica presso il Teatro del Lavoro di Pinerolo, dove viene allestito un primo studio dello spettacolo. Ai testi tratti da In nome del popolo italiano viene contrapposta una scelta dei cori dell’Antigone di Sofocle, opera che era stata rappresentata dallo stesso Foschini in carcere. L’operazione di cut-up testuale è volta non tanto a sublimare il personaggio Foschini in eroe tragico, quanto ad accoglierlo all’interno di una scena immersiva e virtuale, “fatta di prigioni reali e prigioni interne, che sono le peggiori”. Al linguaggio franco, lucido e sagace di Foschini viene quindi contrapposto il tono aulico di un coro, ritratto di tutti noi spettatori di storie fuori dal tempo – e giudici ultimi, oggi come allora.
Successivamente, nel gennaio 2022, Viren Beltramo (attrice e regista) entra a far parte del progetto. Si apre quindi una nuova fase di produzione, che si concentra sulla revisione del testo e della drammaturgia, sulla riconfigurazione dello spazio scenico – con l’intento di esaltare maggiormente la dimensione intima, immersiva e sonora del progetto – e sulla riscrittura della regia dello spettacolo. Grazie al background fortemente audiofilo e musicale di Viso Collettivo, la dimensione sonora ricopre un ruolo principale all’interno del progetto. Le musiche e il sound design diffusi in esafonia sono indirizzati a ricreare una vera e propria scenografia sonora a 360°, che non si limiti alla sola evocazione musicale o al semplice foley/effetto sonoro, ma che sostenga le fondamenta della narrazione e sappia costruire intorno al pubblico e alla trama un’architettura-gabbia virtuale, cangiante e avvolgente.
dal 6 al 9 ottobre ore 21.30
ingresso 10 € riservato ai soci ARCI (la tessera è possibile farla direttamente in cassa la sera dello spettacolo)
https://www.cinemaffei.it/eventi/un-estremo-atto-damore/