Uomini o assessori ? (direbbe Totò) di Gianfranco Vitale

Ecco un esempio cosa avviene sul versante “Salute e problematiche dei soggetti disabili” in Piemonte, grazie alle scelte scellerate della giunta regionale di centro destra.
Mio figlio autistico è ospite di una comunità residenziale di Torino. Trascorre a casa con me ‒ quasi regolarmente – tutti i fine settimana. Con mio grande stupore da un paio di mesi mi viene richiesto di esibire, ogni volta che vado a prenderlo, il Green Pass. All’inizio ho pensato a uno scherzo ma il coordinatore della struttura mi ha spiegato che, come comunità, devono attenersi scrupolosamente alle disposizioni emanate dall’assessore regionale alla salute (Luigi Genesio Icardi) di concerto, ovviamente, con il presidente della Giunta regionale (Alberto Cirio). Sanno questi “simpatici giocherelloni” che tale obbligo è previso, a norma di legge, solo per coloro i quali devono accedere “all’interno” delle strutture sanitarie? Sanno che (invece) i familiari, in quanto appestati, vengono tenuti “all’esterno” a doverosa distanza dall’ingresso delle strutture sanitarie e di quelle ad esse assimilate?
Ho regolarmente completato il booster vaccinale e l’ho esibito in piena pandemia ovunque mi è stato giustamente richiesto. Trovo semplicemente demenziale ‒ mi rendo conto che è un termine fin troppo generoso nei confronti della coppia Cirio&Icardi ‒ che mi venga richiesto di mostrarlo a chi ne è ben a conoscenza, con conseguente inevitabile perdita di tempo da parte mia (e del personale incaricato di verificarlo) e soprattutto con l’effetto, che si ripete puntualmente, della pesante agitazione di una persona autistica come mio figlio, i cui problemi – al pari di quelli di ogni altra persona autistica ‒ sono completamente ignorati da politici impreparati di questo calibro e da corti di funzionari incompetenti.
Se non fossi stato chiaro è come se persone che conoscono perfettamente la mia identità mi chiedessero ogni volta di mostrare il documento di riconoscimento.

Cari Cirio e Icardi non vi sembra ridicolo tutto questo? Non vi fa effetto essere così patetici? Temo di no. Perché?

Perché avete ampiamente superato il senso del ridicolo! Naturalmente non escludo affatto che in questo eterno e patetico gioco del cerino, tipicamente italiano, i personaggi richiamati scarichino le proprie responsabilità sul ministro Speranza (che per inciso giudico altrettanto incapace come tutto il governo degli ex migliori). Le regioni sono bravissime a rivendicare la “loro” autonomia quando in gioco ci sono i “loro” interessi, negli altri casi delegano allo Stato…
È oltremodo frustrante trovarsi di fronte a questa banda di inetti che rendono ancora più difficile la vita di genitori già duramente provati ogni giorno da mille difficoltà. Genitori abbandonati a sé stessi, di cui ci si ricorda, ovviamente, solo alla viglia di elezioni in cui in ballo ci sono clientele e poltrone.
Questi (stra)parlano di fragilità dei nostri figli, nonostante abbiano solo 20, 30, 40 anni… I veri fragili sono proprio le persone ai vertici delle istituzioni. Fragili, anzi fragilissimi ‒ come la vicenda dimostra ‒ soprattutto dal punto di vista cognitivo (ben al disotto dei nostri figli)! Dopo avere sfasciato la sanità completano l’opera con questi provvedimenti farlocchi che si possono spiegare solo in quanto opera di poveretti o, se si preferisce, di dilettanti allo sbaraglio.

Gianfranco Vitale è nato a Catanzaro il 7 agosto 1949. Dopo essersi laureato in Scienze Politiche all’università di Roma si è trasferito a Torino dove, a partire dal 1976, ha iniziato l’attività di docente di scuola media superiore. E’ padre di un uomo autistico inserito in una residenza sanitaria per disabili. È autore dei libri “Mio figlio è autistico” e “L’identità invisibile. Essere autistico, essere adulto”.